Cinema, De Zordo: "Quale il futuro dell'Alfieri? E dei cinema di prossimità?"

Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella de Zordo

“E’ di tutta evidenza come l’Amministrazione comunale presti al settore del cinema un’attenzione del tutto episodica. Pronta a lanciare un Piano cinema quando sia convinta dell’effetto mediatico dell’annuncio per poi affermare, due anni dopo, che di tale iniziativa non ce n’è più bisogno senza aver fatto assolutamente nulla per la difesa dei cinema di prossimità. A meno che non si voglia insistere sull’apertura dell’Hard Rock Cafè al posto del Gambrinus, che ancora nessuno ha capito che attinenza abbia con il rilancio della cultura cinematografica.
Emblematico di questa episodicità poi è il caso del cinema Alfieri per il quale il Comune arriverà ad investire oltre un milione di euro senza indicare quale gestione si preveda, con quale progetto culturale e a partire da quale data si pensi che questa struttura possa riprendere l'attività. Non è dato sapere neppure in che modo l’attività del cinema Alfieri, di proprietà comunale, si rapporterà con l’Astra 2 – con il cui proprietario privato, il Gruppo Germani, l’amministrazione ha stipulato una convenzione con obiettivi assimilabili - con la casa del Cinema e con le altre strutture di ricerca, documentazione e proiezione cinematografica attualmente operanti in città.
Né è condivisibile il comportamento della giunta nei confronti del Multiplex di Novoli. Prima si afferma la contrarietà a questa struttura perché farebbe chiudere i cinema di prossimità, poi la si sostiene a spada tratta facendo finta di non vedere gli effetti, peraltro largamente previsti, che la sua apertura sta causando sulla sopravvivenza di questi cinema. Il suo gestore, The Space Cinema di proprietà di Benetton e Mediaset è, insieme al Gruppo Germani, la più forte catena di multiplex con 35 strutture in tutta Italia che da solo si aggiudica oltre il 20% degli incassi totali e la cui apertura ha provocato la sistematica chiusura dei cinema di prossimità. E questo accade in assenza di qualsiasi regolamentazione antitrust, a dispetto del fatto che Mediaset abbia ormai una posizione dominante in tutti e tre i settori della filiera: produzione, distribuzione e ora anche esercizio delle sale.
Come si può allora accettare che The Space di Novoli stia tentando di imporre una sorta di esclusiva per la zona nord, impedendo agli altri locali di quella parte della città la programmazione dei film che proietta (proponendo magari lo stesso film in due sale, come accaduto con "Benvenuti al nord")? Ed in particolare che questa "esclusiva" si concentri sui film del listino Medusa, il leader del settore, distribuiti da quel Gruppo Germani che, oltreché socio nella gestione del The Space fiorentino, è gestore dell'Astra 2 e proprietario del cinema Odeon lautamente affittato alla Regione per la Casa del Cinema?
Non si realizza così una corretta concorrenza tra le sale di quella importante e popolosa zona di Firenze - quando qualche film è stato programmato in varie strutture i risultati si sono equamente ripartiti - ma un'operazione di brutale strangolamento dei cinema storici che rischia seriamente di condurli alla chiusura. L'Amministrazione dovrebbe garantire la presenza di quei luoghi di offerta culturale e di aggregazione sociale che sono i cinema di prossimità, che nella nostra città hanno già chiuso in buon numero e rischiano di ridursi ulteriormente, anziché sostenere che va tutto bene come abbiamo sentito dire oggi in aula”.

(fdr)