Parco delle Cascine, De Zordo: "Come si può riqualificare un parco senza investire sul verde?"
“Se davvero si vuole riqualificare il parco delle Cascine ha senso progettare un centro benessere, un ristorante di alto livello, un centro visite nel parco, uno spazio giochi se non si pensa prima al nodo più importante, che è la manutenzione e la cura del verde pubblico?”. A chiederlo è la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo, alla luce del progetto di riqualificazione delle Cascine illustrato in Consiglio dal Sindaco. “Eppure, a fronte degli interventi milionari presentati, solo 160.000 euro sono previsti per il verde. Il che è grave, anche per la situazione generale in cui versa il verde in città; secondo i dati della Direzione ambiente a Firenze ci sono circa 110mila alberi di pertinenza pubblica - ha sottolineato De Zordo - e circa l'80% dei pini (i più fragili nel clima fiorentino) ha subito danni dopo la nevicata del 17 dicembre 2010. Quell'evento, pur riconosciuto come 'eccezionale', ma anche altri come la mini tromba d'aria dell'estate scorsa hanno messo in evidenza le enormi difficoltà del Comune a gestire il verde pubblico”.
“A Parigi - prosegue De Zordo - si investono circa 4 euro al metro quadro per la gestione del verde, mentre a Firenze si arriva solo a 0,36 euro al metro. Eppure basterebbe un piccolo investimento in più per migliorare la situazione. Certo è che è impensabile riqualificare un "parco" come quello delle Cascine senza pensare a migliorare la salute, laqualità e la bellezza di alberi, siepi, prati, viali. Negli ultimi tempi le Cascine, infatti, sono state troppo spesso abbandonate a se stesse: erba incolta, potature realizzate non a regola d'arte, zone interne abbandonate e poco manutenute. Se ci si ispira - come è giusto che sia - ad un modello di parco di tipo 'europeo' (come lo stesso sindaco ha sottolineato più volte) bisognerebbe seguire esempi di gestione del verde di paesi come l'Inghilterra, la Spagna, la Germania”.
“Palazzo Vecchio dispone solo di circa 80 dipendenti fra giardinieri e boscaioli (rispetto ai 136 di 10 anni fa), e i lavori appaltati sono troppo spesso realizzati badando più che altro al contenimento delle spese - prosegue la capogruppo di perUnaltracittà - una situazione che comporta una discutibile potatura degli alberi, che poi si ammalano, e poi magari cadono alla prima pressione, come quella della neve. Gli alberi adulti delle aree verdi, per esempio, sono rimasti senza manutenzione per decine di anni. La pressione dei vivaisti, poi, è forte: e Palazzo Vecchio sembra preferire la politica degli abbattimenti e delle nuove ripiantumazioni, che è più redditizia”.
“Se si vuole davvero recuperare il parco più grande di Firenze - conclude De Zordo - prima di annunciare un'operazione con 48 interventi di cui ad oggi il Consiglio poco o nulla sa, a parte l'illustrazione a voce e non corredata di dati e carte visto che la delibera non presenta neppure un allegato, occorre pensare a gestire al meglio la risorsa più importante che contiene, che è rappresentata dal verde pubblico; ma è proprio l'unico aspetto che non abbiamo sentito citare nel rilancio annunciato dal Sindaco, basato più che altro - sembra - su infrastrutture e attività da dare in gestione ai privati”.
(fdr)