Solliccianino, De zordo, Sodi e Alberici: "Un altro suicidio: e' ora di cambiare pagina"

“Il 2012, anche in Toscana e proprio nella città di Firenze, si apre come si era chiuso il 2011: con la piaga irrisolta delle nostre carceri, fatiscenti, sovraffollate e carenti di personale di sorveglianza” dichiarano i consiglieri di perUnaltracittà.
“Ieri, purtroppo, abbiamo dovuto tragicamente registrare a Firenze il secondo suicidio dall'inizio dell'anno, un detenuto lucchese di 29 anni, nell'istituto penitenziario a custodia attenuata Gozzini, conosciuto come Solliccianino. Un episodio che si somma alle altre drammatiche notizie che hanno riguardato le carceri della nostra regione in questo scorcio di inizio anno: materassi bruciati al minorile di Firenze, due evasi al Don Bosco di Pisa, unrecedente suicidio nel carcere di Sollicciano. Fatti gravissimi, che rappresentano la drammatica testimonianza che le nostre carceri sono al collasso - proseguono De Zordo, Sodi, Alberici -. Responsabilità in primis ne ha il Governo, che dovrebbe cominciare ad abrogare leggi come la Bossi Fini sull'immigrazione, la Fini Giovanardi sulle droghe e la Cirielli sulla recidiva, provvedimenti incivili che hanno riempito a dismisura le carceri criminalizzando situazioni e comportamenti come immigrazione e tossicodipendenza che dovrebbero essere trattati in ben altro modo. In particolare il nuovo Ministro della Giustizia, Paola Severino, ha annunciato sin dal suo insediamento numerose misure tese ad alleviare le condizioni della popolazione carceraria e il lavoro del personale di sorveglianza: amnistie,braccialetti, ammodernamento delle strutture”
“Finora questi buoni propositi sono rimasti soltanto sulla carta - spiegano i consiglieri . Nessun’altra istituzione può chiamarsi fuori, a cominciare dal Comune di Firenze che, per sua competenza, dovrebbe porsi il problema delle strutture per l'applicazione delle misure alternative alla detenzione che la legge prevede e che non vengono applicate perché le strutture non ci sono. Già questo allenterebbe il sovraffollamento. E pensare che lo stato in cui versano le carceri è un indicatore che rispecchia direttamente il grado di civiltà di una società”.
“Come perUnaltracittà continueremo nella nostra azione di denuncia delle condizioni delle carceri, disponibili a sostenere in ogni sede le richieste più volte avanzate dai detenuti/e stessi/e e dalle realtà di volontari che operano all'interno del carcere affinché si possa finalmente voltare pagina” concludono i consiglieri.

(fdr)