"Quanto Ti Vuoi Bene?", le piccole donne della Net Generation in mostra al Palagio di Parte Guelfa
E’ un viaggio alla scoperta dell’universo delle preadolescenti e adolescenti italiane visto con i loro stessi occhi, per raccontare quelle che saranno le “donne di domani” in un intreccio variopinto di immagini e parole. L’assessore alle politiche giovanili e pari opportunità Cristina Giachi e Roberta Cocco, direttore Corporate Social Responsibility e National Development di Microsoft Italia e responsabile di futuro@lfemminile, hanno inaugurato, questa mattina al Palagio di Parte Guelfa, la mostra “Quanto Ti Vuoi Bene?”, il percorso artistico-culturale ideato dalla fotografa australiana Jacqui James, che – fino a sabato 28 gennaio – darà voce ad abitudini, sogni e aspirazioni delle ragazze di oggi, svelandone l’identità in oltre 90 scatti d’autore.
“Quanto Ti Vuoi Bene?” dedica una riflessione particolare a giovani, donne e tecnologia – intesi quali risorse fondamentali per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese – guardando da vicino le protagoniste della Net Generation, le cosiddette “native digitali” cresciute in una società sempre più connotata da Internet, dove i dispositivi tecnologici sono diventati ormai un’estensione della persona aprendo la strada a nuove opportunità di espressione e conoscenza del mondo. Capire i giovani e il modo in cui sperimentano le potenzialità dei diversi strumenti digitali per informarsi, socializzare, condividere le proprie opinioni e divertirsi, significa – quindi – guardare al nostro futuro, riconoscendo in loro gli attori primari dell’innovazione.
In qualità di leader tecnologico da sempre attento alle esigenze delle nuove generazioni, Microsoft ha saputo cogliere questa sfida e, attraverso futuro@lfemminile, ha voluto mettersi all’ascolto dell’universo delle ragazze, che spesso si rivelano le prime a entrare in contatto con la tecnologia – seppur non sempre consapevoli degli innumerevoli vantaggi e dei potenziali rischi – per comprendere il ruolo che quest’ultima riveste nel loro processo di formazione, sin dagli anni della pre-adolescenza.
All’interno di questo scenario si colloca “Quanto Ti Vuoi Bene?”, un’indagine sociologica e iconografica condotta presso le ragazze italiane dai 9 ai 16 anni, per sondare il livello di autostima tra le giovanissime e capire come gli strumenti digitali ne influenzino lo sviluppo nella gestione dei legami sociali e affettivi. Realizzata in collaborazione con Dove e Fondazione Movimento Bambino, l’iniziativa nasce da un’idea originale di Jacqui James con l’obiettivo ultimo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una corretta percezione di sé e di un uso responsabile dei nuovi strumenti digitali, per la crescita equilibrata delle nostre “piccole donne”.
Il progetto si è articolato in due fasi principali. La prima, ha visto le ragazze partecipare a un sondaggio online sul portale MSN.it dove sono stati raccolti circa 3200 questionari; nella seconda, l’analisi delle risposte elaborata dalla psicologa Maria Rita Parsi, Presidente Fondazione Movimento Bambino, ha permesso di tracciare diversi profili caratteriali per fasce d’età. Quelli ritenuti più significativi sono stati selezionati dalla fotografa, che ha incontrato le protagoniste nelle principali città d’Italia per farsi raccontare quanto si vogliono bene e ritrarle in tutta la loro bellezza “autentica”.
La mostra, ospitata al Palagio di Parte Guelfa grazie al sostegno dell’assessore alle politiche giovanili e pari opportunità Cristina Giachi, rappresenta la terza tappa di un viaggio itinerante iniziato da Milano nel marzo 2011 e proseguito a Roma lo scorso novembre. Inaugurata alla vigilia di Pitti Immagine Bimbo 2012, “Quanto Ti Vuoi Bene?” torna così nel capoluogo toscano dove fu presentata in anteprima un anno fa, proprio in occasione del salone internazionale dedicato alla moda per i più piccoli.
Oggi “Quanto Ti Vuoi Bene?” è anche un libro edito da Mondadori, che completa il percorso promosso nell’ambito di futuro@lfemminile affiancando la raccolta di ritratti fotografici a una lettura d’insieme dei dati emersi dall’indagine e delle testimonianze più rappresentative delle protagoniste. Come suggerito anche dalla copertina “auto-specchiante”, il volume è un invito aperto a tutti – in particolare a genitori e insegnanti – a non smettere mai di guardarsi dentro e tenere una finestra aperta sul mondo delle giovanissime, per accompagnarle con più consapevolezza in questi anni di transizione verso l’età adulta.
Il progetto “Quanto Ti Vuoi Bene?” si avvale dei patrocini del Dipartimento per le Pari Opportunità e del Dipartimento della Gioventù, che hanno colto il valore sociale dell'iniziativa testimoniando l'impegno delle istituzioni a comprendere il mondo dei giovani, per attuare in maniera concreta politiche in loro favore.
«Sui giovani e giovanissimi siamo pieni di preconcetti e idee – ha sottolineato l’assessore Giachi -ma raramente abbiamo occasione di misurarci con la loro realtà e con il modo in cui loro si raccontano. Con il progetto ‘Quanto Ti Vuoi Bene?’ si è aperta una finestra sul modo in cui le ragazze, giovanissime, comprendono loro stesse. Mi hanno colpito favorevolmente le testimonianze di una percezione di sé vissuta in stretta connessione con il proprio benessere interiore e con la propria capacità di relazione, più che con la dimensione della mera apparenza e bellezza esteriore. Per i temi di cui mi occupo non posso che essere grata al progetto di responsabilità sociale di Microsoft per l’opportunità che ci offre di conoscere sempre di più e meglio il mondo dei giovani» «Giovani, donne e tecnologia sono il motore per guidare il cambiamento nel nostro Paese, tre risorse importanti che occorre valorizzare al meglio all’interno della nostra società per costruire un futuro migliore. Attraverso futuro@lfemminile e l’iniziativa “Quanto Ti Vuoi Bene?”, Microsoft ha voluto dare il proprio contributo in questo senso, rivolgendo uno sguardo particolare alle giovanissime e ai loro stili di vita sempre più tecnologici, per favorire la diffusione di una cultura digitale che sia orientata alla positività. Siamo entusiasti di poter rinnovare la collaborazione con l’Assessore Giachi, che ci ha permesso di tenere alta l’attenzione sui risultati di questo progetto, portando la mostra in una città attenta ai giovani e fortemente orientata all’innovazione come Firenze» ha aggiunto Roberta Cocco, Direttore Corporate Social Responsibility e National Development di Microsoft Italia e Responsabile di futuro@lfemminile.
L’ingresso alla mostra è gratuito. (fn)
APPENDICE - HIGHLITHS RISULTATI indagine “Quanto Ti Vuoi Bene?”
(risultati completi sono disponibili su richiesta)
Ragazzine dinamiche, curiose e perlopiù spavalde, talvolta solo in apparenza; consapevoli di sé, ma bisognose di conferme che trovano nel consenso delle amiche; attente alla propria immagine, si lasciano influenzare da un’ideale di bellezza imposto dalla moda e ricercano un look perfetto per sentirsi più sicure. Giovani inseparabili da cellulari e telefonini di ultima generazione, con cui portano il proprio mondo sempre in tasca e abili nell’uso dei nuovi strumenti digitali per arricchire le proprie esperienze; vivono la tecnologia come parte integrante delle esperienze di tutti i giorni, dove il virtuale non è più una dimensione a sé ma un’estensione della propria personalità. Piccole donne che reclamano indipendenza, alle prese con l’inevitabile conflitto generazionale, ma che non rinuncerebbero mai al calore della propria famiglia. È questo il mondo delle preadolescenti e adolescenti italiane emerso dai risultati dell’indagine Quanto Ti Vuoi Bene?, condotta presso 3200 ragazze italiane dai 9 ai 16 anni.
Il valore della tecnologia
Considerando il ruolo centrale della tecnologia nell’universo delle “native digitali”, la totalità delle intervistate afferma di possedere un cellulare da cui invia sms e il 90% naviga in Internet, dove le più grandi (13-16 anni) dichiarano di trascorrere più di 3 ore al giorno nel 35% dei casi. Tra le più giovani, il 65% si descrive curiosa di sperimentare i nuovi strumenti digitali ma, in generale, chattano poco, non frequentano molto le community online e si dividono tra chi usa il Web per fare i compiti, ricercare e approfondire (50%) e chi per divertimento (50%). Per le adolescenti, invece, prevale la ricerca del gruppo, il desiderio di contatto e condivisione anche nell’uso della tecnologia – il 45% ha un profilo su Facebook e il 40% usa Messenger – a conferma di come social network e instant messaging abbiano ormai soppiantato i vecchi diari e album di ricordi. Anche i loro sentimenti si arricchiscono di virtuale: scrivono lunghe email (80% delle adolescenti possiede un account di posta elettronica) ai loro amori e vivono l'innamoramento con una modalità più completa e ”multimediale”, composta da parole, codici, faccine, suoni ed immagini.
La percezione di sé
Guardando ai principali aspetti messi in luce dai risultati che si riferiscono al rapporto delle giovani italiane con la propria immagine, le preadolescenti hanno un buon rapporto con il loro corpo e spesso si piacciono quando “sono sé stesse” – il 45% afferma di guardarsi allo specchio solo se necessario e il 70% non impiega più di 10 minuti a scegliere l’abbigliamento – ma il parere dell’amica del cuore è fondamentale: ben il 45% dichiara che di fronte a un commento di un’amica sul proprio look, modifica qualcosa prima di uscire. Dall’altro lato, le adolescenti adorano apparire ed esibirsi, ma sentono la necessità di trasformarsi alla ricerca di un look perfetto: il 25% dichiara “mi piace specchiarmi” e il 10% impiega più di un’ora a ricercare il vestito giusto la mattina. Citano spesso il make-up e le riviste di moda come oggetto del “non potrei vivere senza”. Sicure all’apparenza, arrossiscono per un complimento (35%), analizzano la veridicità di un complimento (il 15% non ci crede e si sente presa in giro), esitano prima di concedersi una seconda fetta di torta (il 5% ammette “solo se nessuno mi vede”).