Minuto di silenzio in consiglio comunale per il professor Paolo Rossi Monti
Il consiglio comunale ha commemorato, con un minuto di silenzio, per il professor Paolo Rossi Monti, uno dei più importanti studiosi italiani della storia e della filosofia della scienza del dopoguerra, morto sabato scorso a Firenze.
«E’ stato non solo un grande intellettuale che ha rappresentato la nostra città e il nostro Paese in tutto il mondo, ottenendo riconoscimenti e premi – ha sottolineato nella sua comunicazione all’assemblea l’assessore all’università Cristina Giachi – ma anche un grande professore: chi lo ha incontrato ricorda con quanta passione e attenzione ascoltasse i giovani e li andasse a sentire parlare».
«Già numerosi sono stati gli interventi che ne hanno ricordato la brillante carriera, i successi, i ruoli – ha aggiunto Cristina Giachi - Firenze perde uno dei suoi intellettuali più rappresentativi.. Abbiamo già ufficialmente espresso il cordoglio della città per bocca del suo primo cittadino, il sindaco Matteo Renzi. Ma Il professor Rossi Monti non era infatti soltanto un brillantissimo ee premiato storico della scienza, ma portava su di sé la storia di una Tradizione di studi e di pensiero che ha avuto Firenze come luogo di radicamento: basta il nome di Eugenio Garin per ricordare un mondo di riferimenti culturali che hanno fatto la storia di questo paese. Mi preme oggi ricordare che Paolo Rossi Monti anche per il professore che era, per la sua disponibilità e attenzione verso i più giovani».
«Queste perdite – ha concluso l’assessore all’università – sono l'occasione in cui riflettere su ciò che è una città dal punto di vista della sua identità culturale, sul ruolo che hanno nella definizione di tale identità gli intellettuali che vi lavorano, sul ruolo delle grandi istituzioni come l'università che spesso sono la casa di quegli intellettuali. Dobbiamo averne cura e rispettarle, come amministratori e come cittadini; dobbiamo vegliare perché continuino a offrire e formare intelligenze che possano degnamente onorare la memoria di figure come Paolo Rossi Monti; dobbiamo pretendere che lo facciano. Se faremo i nostro dovere, allora non celebreremo soltanto delle perdite, ma onoreremo un lascito, e daremo futuro a un'eredità.
Laureato a Firenze con il filosofo Eugenio Garin, Paolo Rossi Monti (http://paolorossimonti.altervista.org/Paolo_Rossi/Homepage.html) è stato professore universitario a Milano, Cagliari, Bologna e, dal 1966, si è definitivamente stabilito a Firenze, dove ha tenuto fino al 1999 la cattedra di storia della filosofia presso la facoltà di lettere e dal 1999 professore emerito nell'Università di Firenze. Dal 1992 è stato socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. Autore di molti saggi, tra cui ‘Francesco Bacone. Dalla magia alla Scienza’ e ‘I filosofi e le macchine’, tradotti in più di venti lingue nel mondo, Rossi aveva scritto nel 2008 un saggio dal titolo ‘Speranze’, indicando alcune linee direttive per superare la crisi morale e sociale del nostro tempo. Nel 2009 gli è stato assegnato il Premio internazionale Balzan per la Storia delle scienze «per i suoi decisivi contributi allo studio dei fondamenti intellettuali della scienza dal Rinascimento all'Illuminismo». Nel 2009 inaugurò con una lezione magistrale sul tema il convegno internazionale di studi ‘Il caso Galileo’ presso la Basilica Santa Croce di Firenze alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. (fn)