Via alla trasformazione dell'area delle ex Officine delle Ferrovie a Porta al Prato
Via alla trasformazione dell’area delle ex Officine delle Ferrovie a Porta al Prato, dove già ha sede il nuovo teatro del Maggio Musicale. La giunta, su proposta dell’assessore alle politiche del territorio Elisabetta Meucci, nell’ultima seduta ha approvato l’avvio del procedimento della variante urbanistica, primo atto formale di un intervento che ha come obiettivo quello di trasformare la zona ex-ferroviaria in un quartiere vitale e accessibile, integrando le importanti funzioni culturali già presenti con nuovi servizi e attività complementari, in un contesto ben collegato ed inserito nella città.
L’intervento riguarda in particolare l’area ferroviaria dismessa retrostante l’ex stazione Leopolda, tra la linea ferroviaria per Empoli, il canale Macinante e il nuovo Teatro; un’area incompiuta, dove si trovano ancora i ruderi abbandonati delle ex Officine. Proprio l’inaugurazione della nuova struttura ha reso non più rinviabile l’avvio dell’intervento, in un progetto complessivo che coinvolge il nuovo adiacente quartiere di piazza Bonsanti, nato dalla riconversione dello Scalo merci; le Grandi Cascine, con l’allontanamento dell’ippodromo e l’ampliamento delle aree fruibili del parco; la Stazione Leopolda, con il potenziamento delle sue funzioni culturali; la mobilità urbana, con il prolungamento di via Michelucci (che diventerà la strada di penetrazione Rosselli/Pistoiese) e la trasformazione della linea ferroviaria per Empoli in linea tramviaria (la linea 4, che dovrebbe collegare Smn con la zona delle Cascine e del viadotto dell’Indiano, lungo l’attuale tracciato ferroviario).
“Sul piano urbanistico gli obiettivi principali sono tre – spiega l’assessore Meucci – Il primo è quello del raggiungimento di una maggiore integrazione e coesione urbana, realizzando un quartiere che possa costituire un habitat appropriato alle grandi funzioni culturali già insediate; il secondo obiettivo è quello di risolvere i problemi connessi all’accessibilità ed alla distribuzione delle nuove funzioni, sia quelle nuove da prevedere, che quelle recenti; il terzo obiettivo, più in generale, è quello di conferire una nuova qualità all’ambiente urbano e più in particolare ricucire e collegare i diversi interventi urbanistici realizzati e in corso di realizzazione”.
La vicenda della trasformazione dell’area delle ex officine parte da lontano, e passa da una lunga serie di accordi procedimentali con le Ferrovie conclusi nell’agosto scorso con l’intesa fra Comune, Provincia e Regione e Rfi per l’aggiornamento delle opere previste, dopo che nell’aprile 2009 era stato stipulato il contratto preliminare di vendita. In quell’atto l’area veniva suddivisa in tre comparti di attuazione: il primo (lotto A) destinato ad opere infrastrutturali di carattere ferroviario e servizi connessi; il secondo (lotto B) destinato alla realizzazione di interventi pubblici tra i quali il nuovo Teatro; il terzo (lotto C) destinato ad interventi edificatori privati a destinazione residenziale e commerciale, per 39mila mq di superficie utile lorda. Interventi da realizzare attraverso una variante urbanistica, che è quella appunto oggetto del procedimento appena avviato dalla giunta.(fd)