Ataf, Pugliese (Pd): "L'azienda è sull'orlo del baratro: o la politica collabora o ricadute gravi per tutti"

"E su San Lorenzo garantiamo la legalità del mercato"

“La situazione in cui si trova l’ATAF è molto grave e preoccupante. I malumori manifestati da parte dei lavoratori devono fare riflettere ma anche spingere, tutti, ad una maggiore consapevolezza che se non remeremo tutti dalla stessa parte, questa nave rischia di naufragare definitivamente. È necessario che la politica svolga a pieno il proprio ruolo mettendo da parte personalismi e ideologie perché prioritario è salvare l’azienda, i lavoratori e il servizio di mobilità garantito ai cittadini. Ma la stessa politica deve anche vigilare sulla gestione dei banchi nel mercato di San Lorenzo: questa azione rappresenterebbe un forte segnale contro l’illegalità”. È il commento del consigliere del Pd di Palazzo Vecchio Andrea Pugliese, intervenuto sui due principali argomenti che saranno trattati nella seduta del Consiglio Comunale di domani mattina. “L’appuntamento di oggi è l’ultimo del 2011 e, come Consiglio Comunale, stiamo affrontando, tra gli altri, due temi molto importanti – ha proseguito il consigliere del PD Andrea Pugliese –. L’ATAF, in un momento molto critico per l’azienda e i suoi lavoratori e la ricollocazione dei banchi nel mercato di San Lorenzo. Quello che finora la dirigenza dell’ATAF ha fatto per salvare l’azienda dal fallimento è tanto: un complessivo piano di ristrutturazione, sono stati tagliati ruoli e stipendi dirigenziali, è stato recuperato il 25% dell’evasione, è stato diminuito il disavanzo, è aumentata la vendita di biglietti e abbonamenti ma ciononostante quest’anno l’azienda chiuderà con un bilancio in deficit di 8 milioni di euro che rappresenta un brutto passo indietro sia rispetto al 2010 e sia rispetto a quelli che erano stati i propositi illustrati a febbraio dall’assemblea dei soci dell’ATAF e cioè un obiettivo per il 2011 di un saldo attivo di 553 euro. Questo è stato determinato da diverse cause: innanzitutto dai tagli ai trasferimenti pubblici. Non bisogna dimenticare la contrazione della richiesta di servizio da parte degli Enti locali soci di ATAF che dal 2009 al 2012 è passata da 19 a 15 milioni di chilometri, cioè circa il 26% in meno. A questo punto – prosegue il consigliere del PD Pugliese – se vogliamo realmente salvare l’azienda, un migliaio di posti di lavoro e un servizio giornaliero garantito a decine di migliaia di persone le strade da percorrere sono veramente poche. O i soci dell’ATAF eseguono una ricapitalizzazione oppure si rischia il fallimento dell’azienda. È estremamente necessario, però, che la politica, sia locale che regionale, si coordini verso un unico obiettivo: la salvezza dell’ATAF e questo può essere reso possibile soltanto abbandonando le singole ideologie e gestendo la problematica in modo oggettivo. Sono a rischio valori e realtà che sono ben più alti e preziosi delle diatribe politiche”.
Altro discorso per il mercato di San Lorenzo.
“Il mercato dev’essere un fiore all’occhiello per Firenze: per i cittadini e per i turisti e per questo motivo è necessaria una riorganizzazione che, però, non dev’essere soltanto estetica e funzionale ma deve riguardare anche le modalità di gestione dei banchi che furono introdotti a San Lorenzo dal sindaco Giorgio La Pira. Fu un’iniziativa per cercare di dare un’opportunità di lavoro a tante persone meno abbienti ma col passare degli anni questo valore è stato snaturato. Bisogna sempre tenere presente che i banchi degli ambulanti possono sostare nelle strade, nelle piazze cioè sul suolo pubblico, perché il Comune ha concesso una licenza, per la quale l’ambulante paga un canone. È ormai, purtroppo, una vecchia e brutta abitudine consolidata nel tempo che se il banco viene ceduto, in gestione o venduto, automaticamente il vecchio proprietario cede anche la licenza e la concessione per la sosta sul suolo pubblico come se facessero tutti parte della proprietà ma questo è sbagliato. È una pratica che crea una rendita, una lobby che, spesso, celano anche forme di illegalità. Ecco, anche su questo il Consiglio Comunale e l’Amministrazione devono impegnarsi: per garantire la legalità a chi rispetta le regole e per sanzionare chi si fa le proprie regole senza rispettare quelle della collettività”. (lb)