Acqua, assemblea Ato3, De Zordo, Sodi, Alberici (Puc) sostengono e parteciperanno al Presidio del Forum toscano per i Movimenti per l'acqua

Domani alle 9,30 davanti al Grand Hotel Baglioni, in piazza Unità d'Italia

"Verrà nuovamente chiesto ai sindaci il rispetto dell'esito referendario". Lo affermano i consiglieri di perUnaltracittà.

"Alla viglia della ipotizzata creazione di un ATO unico di 285 comuni per il servizio idrico, come espresso dalla Giunta Regionale Toscana, e nella prospettiva di un gestore unico quanto più lontano possibile da quella democrazia partecipata dell’acqua richiesta da 26 milioni di persone, l’Assemblea dei Sindaci dell’ATO 3 Medio Val d'Arno è stata convocata senza prevedere nella discussione nessun argomento a favore del rispetto dell'esito del referendum sull'acqua del 12 e 13 giugno scorsi" continuano De Zordo, Sodi e Alberici, che aggiungono: "Non solo. Dopo un referendum popolare che ha visto la partecipazione della stragrande maggioranza dei/delle cittadini/e di tutti comuni dell'ATO che hanno votato contro la privatizzazione del servizio idrico, tra i Sindaci esiste ancora la tentazione di prorogare la concessione per la gestione del servizio idrico a Publiacqua S.p.A., per avere ulteriori anni di gestione privatizzata".
"Non un accenno, nell'ordine del giorno, alla ripubblicizzazione del servizio idrico come richiesto implicitamente nel 1° quesito referendario da quasi tutta la popolazione toscana e italiana. Non un solo accenno all’applicazione del 2° quesito referendario, per togliere dalla tariffa il 7% di remunerazione garantita al capitale investito, che la Corte costituzionale ha sancito come immediatamente applicabile - sottolineano i consiglieri di perUnaltracittà -. I referendum non solo continuano ad essere disattesi, ma si prepara un vero e proprio tradimento. Ricordiamo che è proprio l'ATO, autorità pubblica di controllo dell'operato del gestore, e dunque proprio quei sindaci che lo compongono, a dover intervenire sulla tariffa per rispondere così alla volontà espressa nell'esito dei referendum. All’opposto ci si prepara a garantire ulteriori profitti a quella compagine fatta di banche, multinazionali e imprenditori privati che non intendono rinunciare ai guadagni sicuri del “mercato” dei servizi pubblici locali. ma Legalità e Democrazia non possono essere calpestate impunemente da chi è stato/a eletto/a nei nostri Comuni per prendersi cura del Bene Comune".
"Per tutte queste ragioni – concludono De Zordo, Sodi e Alberici – saremo presenti al presidio davanti al Grand Hotel Baglioni, in piazza dell'Unità d'Italia, perché la richiesta ai sindaci di rispettare l'esito referendario del 12 e 13 Giugno diventi obbligo civile e rispetto della democrazia. Nessuno è padrone dell’acqua, e dunque neanche i Sindaci, perché l’acqua è di tutti".

(fdr)