Carceri, la lettera dei detenuti e delle detenute di Sollicciano letta oggi in Consiglio comunale
Questa la lettera scritta dai detenuti e dalle detenute di Sollicciano letta oggi in Consiglio comunale dal presidente Eugenio Giani dopo la relazione del garante dei detenuti Franco Corleone:
"Egr Sindaco, Spett Consiglio Comunale
con la presente cogliamo l'occasione per partecipare anche noi a questo Consiglio che
prevede l'audizione del Garante dei Detenuti Dott. Corleone. Gli argomenti che vorremmo sottoporVi sarebbero infiniti: è così raro far sentire le nostre considerazioni in ambito pubblico. Tuttavia ci limiteremo a quelle essenziali: per noi ma anche per la società civile che voi rappresentate e che prima o poi ci rivedrà presenti in essa. Il sovraffollamento è cronico: senza troppe parole, numeri: su una capienza di 400 posti, siamo in 1.100. Scusate la brutalità: un suino ha diritto in allevamento a 6,2 metri quadri a capo, noi ne abbiamo 2,6. Essere tanti vorrebbe dire avere a disposizione molto personale del Ministero, prima di tutto guardie carcerarie. Senza di loro noi non
possiamo frequentare tutto ciò che serve al nostro reinserimento nella società che è lo scopo primario della detenzione: la nostra rieducazione ai valori di convivenza e civiltà. Le guardie sono sempre presenti per i nostri spostamenti dentro e fuori del carcere, per i vari corsi scolastici, per le diverse attività lavorative, alle visite mediche interne ed esterne. Tutto questo si rallenta, si dilata, insieme ai tempi di consegna della posta e dei pacchi; la cucine devono, con le stesse strutture per 400 persone, cucinare per 1.100 per tre volte al giorno. Tutto diventa difficile, rarefatto, facendoci vivere i giorni, i mesi e gli anni in un'Italia borbonica. E' questa la nostra rieducazione? O è affidata solo alla buona volontà dei nostri educatori, troppo pochi, pochissimi, a volte unico baluardo davanti ad un mare di richieste fondamentali per la nostra vita in carcere e futura, ma che si trasformano in inaccessibili. Le Associazioni di volontariato, che ringraziamo per l’impegno, non ce la faranno mai ad assolvere tutte le nostre richieste: siamo tanti e non veniamo da realtà semplici. Una soluzione migliorativa c'è, come sostenuto e proposto dal Garante Dott. Corleone: fare anche di Sollicciano un carcere di sperimentazione, senza aspettare leggi “svuota carceri”, ma con azioni concrete:
1.I tossicodipendenti: accoglierli in comunità di recupero che sono preposte a ciò. Qui imparano ben poco e rientrano in società con lo stesso stato d'animo con il quale sono stati espulsi. Un dialogo fra Regione e Ministero potrebbe portare al raggiungimento di questo obiettivo.
2. Ultimo anno di detenzione: maggiore applicazione legge 199 per i domiciliari.
3. C’è l’esigenza di rivedere alcune leggi come la Cirielli, quella sulla tossicodipendenza e sugli immigrati: abbiamo amici di cella che neanche hanno fatto in tempo a vedere una città italiana che conoscono Sollicciano. E’ invece importante la piena applicazione della Gozzini.
4. Sollecitiamo il rifinanziamento della Legge Smuraglia per la nostra assunzione con sgravi fiscali per le aziende. D’altro canto invitiamo le Amministrazioni pubbliche a fare gare rivolte alle cooperative sociali, nel rispetto della Legge 381.
Tutto ciò che affermiamo Sig Sindaco e Consiglio Comunale lo avete potuto accertare attraverso la Vostra presenza, qui a Sollicciano.
L’impegno attuale degli Assessorati alla Sicurezza sociale del Comune e della Provincia saranno ridotti a causa dei tagli agli Enti Locali.
E allora, quali prospettive per noi…? O si attivano degli strumenti o buttate via le chiavi.
Infine Sig. Sindaco oltre ad invitarLa di nuovo con il Consiglio a Sollicciano, Le chiediamo di impegnarsi a portare all’attenzione del nuovo Ministro di Giustizia Dott.ssa Paola Severino queste nostre proposte di “cambiamento”.
A tutti il nostro ringraziamento per l’attenzione ed un cordiale saluto.
Le detenute ed i detenuti di Sollicciano"
(lb)