Nuovo disciplinare Ztl, Stella e Cellai (PdL): "Chi siete, dove andate, cosa riparate? 1 euro"
“Secondo i nostri calcoli, frutterà 1 milione di euro l’anno l’applicazione della nuova tassa decisa da Renzi per gli artigiani che si recano a lavorare in centro storico. Altro che semplificazione e riorganizzazione: siamo davanti all’ennesima scelta per fare cassa da parte della giunta Renzi, il cui motto sembra ormai essere ‘Non vi resta che pagare’, parafrasando il celebre titolo del film di Benigni e Trosi. Come in una scena di quel film infatti, agli artigiani viene chiesto ad ogni ingresso in ztl: ‘Chi siete? Dove andate Cosa riparate? 1 euro’”. Questo il commento del capogruppo PdL Marco Stella e del consigliere Jacopo Cellai.
“Già alla fine di settembre – ha ricordato Cellai – abbiamo proposto al consiglio comunale l’abrogazione della nuova gabella. Purtroppo ad oggi i risultati raggiunti sono solo parziali. Abbiamo ottenuto infatti di far slittare di un mese l’applicazione del nuovo disciplinare, e scongiurato che tutti i clienti che hanno un abbonamento coi garage privati dovessero anche loro versare 1 euro per ogni ingresso. Ma in realtà, anche qui l’amministrazione ha dato prova della sua reale intenzione, quella cioè di incassare comunque il più possibile: gli abbonamenti per i garage infatti sono previsti solo per il 50% dei posti totali.
La cosa grave, in questo caso, è che ad usufruire delle autorimesse private sono anche lavoratori e abitanti della ztl, costretti ‘per decreto’ a pagare una tassa inaccettabile al Comune. E poi, anche rispetto agli artigiani, qualcuno ci deve spiegare perché un cittadino a cui si è rotta la caldaia dovrebbe pagare un euro all’amministrazione per farla riparare. Renzi che si riempie la bocca di rinnovamento e nuove tecnologie dimostra di avere una visione pre-feudale della città”.
“Non esiste nessuna previsione di entrata in bilancio per la nuova tassa renziana – ha sottolineato Stella –, solo una delle tante anomalie di questo provvedimento. Ma noi abbiamo fatto i nostri conti, dai quali risulta che l’amministrazione incasserà circa 1 milione di euro l’anno, pesando sui bilanci delle 4.035 ditte interessate per 180-200 euro. Se è chiaro lo scopo del sindaco, la procedura pensata per l’applicazione della tassa è a dir poco paradossale. Ad oggi, solo 1.200 ditte si sono iscritte al portale che consentirà di accedere al ‘borsellino elettronico’, e non si sa ancora quale sia il numero a cui mandare l’sms che dovrebbe funzionare da ‘pass’ per l’ingresso in ztl. Ma immaginiamo per un attimo il sistema a regime. L’artigiano manda l’sms e attende l’sms di risposta da Sas (sms che, e questo è un aspetto su cui chiederemo chiarimenti all’assessore Mattei, non ha alcuna valenza legale in caso di multa), quindi entra, lascia il mezzo dove deve effettuare il lavoro, esponendo l’autocertificazione. Da quel momento ha 2 ore di tempo per effettuare in caso di necessità l’uscita e il rientro in ztl. Che succede se trascorse le 2 ore l’artigiano ha necessità di recarsi in ditta a prendere un pezzo mancante per la riparazione? Deve nuovamente inviare l’sms, e rifare da capo la procedura. Siamo alla follia”.
“La giunta Renzi è la fantasia al potere: si procede con un grado di improvvisazione imbarazzante – hanno concluso Stella e Cellai –. Basti pensare che le modifiche al disciplinare sono state licenziate la sera prima dell’entrata in vigore, con le raccomandate alle attività coinvolte già inviate con la vecchia versione. Come farà ora l’amministrazione a contattare nuovamente tutti gli artigiani? Troviamo poi gravi le affermazioni alla stampa di Mattei. Se l’assessore ha le prove che le ditte evadono le tasse non emettendo fatture, presenti una regolare denuncia, altrimenti si astenga dal formulare accuse infamanti per la categoria: anche di questo lo chiameremo a rispondere di fronte al Consiglio comunale”.
(fdr)