Fiction "Sarò sempre tuo padre", Pieri (Udc): "Finalmente si solleva il problema dei padri separati in tv, ma fornendo false informazioni sulla realtà dei fatti"
“Finalmente, per una volta, la tv pubblica si è occupata, con la fiction andata in onda ieri e l’altro ieri sulla Rai dal titolo ‘Sarò sempre tuo padre’, con interprete Beppe Fiorello, del dramma vissuto da sempre più padri separati. Peccato che la sceneggiatura non si sia dimostrata aderente alla realtà dei fatti, contribuendo così ad alimentare la disinformazione su questo bruciante problema sociale del nostro Paese”. Questa la dichiarazione del consigliere di Udc verso il Terzo polo Massimo Pieri, attivo su questo tema con la sua associazione “Oltre noi… Loro”, che giusto un mese fa ha organizzato un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, il professor Marino Maglietta, estensore della legge sull’affidamento condiviso, e Tiberio Timperi, per chiedere che la Magistratura applichi correttamente la legge, spesso interpretata con modalità che ripropongono il vecchio schema dell’affidamento esclusivo a un solo genitore, la madre nella stragrande maggioranza dei casi.
“Di questo si sta occupando attualmente il Parlamento, il dibattito è approdato in Senato – ha aggiunto Pieri –: anche per questo giudichiamo devianti i messaggi contenuti nella fiction, dove il padre protagonista, dopo aver subito il dolore della separazione, aver perso il lavoro entrando così in un drammatico tunnel, sceglie di incatenarsi al Colosseo. Perché non davanti al tribunale, ci chiediamo, visto che la responsabilità della situazione in cui si è venuto a trovare sta proprio nella decisione del magistrato di affidare il figlio unicamente alla madre? Ma non è tutto. Nella fiction si parla di ‘genitore affidatario’, figura che non esiste nella nuova legge, che al contrario parla di affidamento condiviso. Qual è allora il punto? Che il magistrato, molto spesso, applica la legge inserendo la dicitura – all’interno dell’ipotetico affidamento condiviso – ‘genitore locatario’ e ‘genitore non locatario’, forzando così di fatto lo spirito stesso della legge, che stabilisce al contrario un principio di equilibrio nella gestione di spazi e tempi nella relazione coi figli da parte del padre e della madre”.
“La nostra non è una battaglia ‘maschilista’. Lo comprova il fatto che, proprio in queste ultime settimane, a protestare contro l’applicazione sbagliata della legge sono state le donne, attraverso Federcasalinghe. A loro parere, infatti, l’affidamento esclusivo alla madre viola le pari opportunità. Continueremo ad adoperarci in ogni modo per portare a conoscenza dell’opinione pubblica il dramma vero di tanti padri e madri separate, con la consapevolezza purtroppo, come quest’ultimo esempio ci dimostra, che si tratta di un tema difficile e sul quale continua a dominare l’ignoranza dei fatti” ha concluso il consigliere Udc.
(fdr)