20Vènti, Gruppo PdL e On. Toccafondi: "Non basta vestirsi di nuovo per essere il nuovo"
“Con la sua ultima iniziativa, il sindaco Renzi ha dato la dimostrazione più efficace dell’inconsistenza della sua azione politica fatta di slogan, riuscendo contemporaneamente, stavolta, a consumare anche la più grave offesa al ruolo del consiglio comunale da quando è stato eletto: sfruttare il luogo della politica cittadina, la casa dei fiorentini, per una passerella di assessori e presidenti di commissione che hanno illustrato ai pochissimi presenti i loro progetti. Se Renzi ha paura di portarli in Consiglio comunale perché la sua maggioranza non lo sostiene, è un suo problema, ma solo quello resta il luogo del dibattito sul presente della città, prima del suo futuro”. Questa la dichiarazione del capogruppo PdL Stella e dei consiglieri Torselli, Cellai e Roselli, che questa mattina, in contemporanea con l’iniziativa nel Salone dei Cinquecento, hanno tenuto una conferenza stampa insieme al coordinatore cittadino del partito On. Gabriele Toccafondi.
“A noi interessa la Firenze del 2012, non quella del 2020 – hanno aggiunto –. La città ha bisogno di scelte e decisioni vere per il proprio sviluppo, e invece siamo ancora qui, due e anni e mezzo dopo l’elezione di Renzi, e cosa è cambiato? Che dai 100 punti e i 100 luoghi siamo passati ai 20 vènti, titolo che, oltre a cambiare il ‘denominatore’ renziano, forse si riferisce alle promesse del sindaco, che appunto sono state fatte al vento. Nel Salone dei Cinquecento, dove si è tenuta quest’ultima iniziativa mediatica di Renzi, chi c’era ad ascoltare i tanti interventi? Associazioni di categoria, sindacati, dirigenti comunali, impiegati del Comune, ma non certo i cittadini, ai quali evidentemente delle nuove promesse del sindaco non interessa un bel nulla. Un flop che forse dovrebbe finalmente far riflettere il primo cittadino”.
“I due anni e mezzo di Renzi sindaco, e i pochissimi risultati raggiunti – ha sottolineato infine Toccafondi – dimostrano ciò che noi del PdL abbiamo sempre pensato: non basta vestirsi di nuovo per essere il nuovo. A Renzi noi abbiamo sempre riconosciuto e riconosciamo che con le parole è un fenomeno, un fuoriclasse, e anche che alcune delle sue idee sono buone (non a caso le ha rubate a noi). Per questo, quando è stato eletto gli abbiamo detto: coraggio, serve coraggio per portare avanti queste idee e cambiare davvero Firenze. Che è successo invece? Prendiamo due esempi: l’aeroporto. Noi crediamo che Renzi volesse davvero la pista parallela, ma la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione e gli altri comuni interessati no, e non se ne è fatto di nulla. La tramvia. Noi crediamo che Renzi volesse davvero cambiarla, ma la sua maggioranza no. E allora ecco il nodo cruciale: se anche Renzi di per se potrebbe essere il nuovo, è la sinistra di cui è espressione che non lo è. Basta guardare le facce: altro che nuove, son sempre le stesse. Noi siamo oggi qui per dire: basta parole sindaco, a Firenze serve altro. Ti sfidiamo a confrontarci sul concreto”.
(fdr)