L'assessore Giachi alla cerimonia di consegna del premio di laurea Brave: il coraggio della conoscenza'
Si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di consegna del premio di laurea ‘Brave: il coraggio della conoscenza’, indetto per la prima volta dalla facoltà di medicina e chirurgia dell’università e destinato agiovani neo-laureati che abbiano conseguito la laurea negli anni accademici 2009/2010 e 2010/2011.
Il Premio “Brave”, alla sua prima edizione, ha inteso sottolineare e riconoscere il valore delle migliori tesi di laurea che abbiano avuto come tema argomenti relativi alla ricerca medico-scientifica, in ambito diagnostico e terapeutico, nelle seguenti aree: ematologia, nefrologia, gastroenterologia e neuropsichiatria.
Cinque i riconoscimenti consegnati (uno per ogni area terapeutica, con due ex-aequo nell’area nefrologica), alla presenza dell’assessore all’università Cristina Giachi,Gianfranco Gensini, preside della facoltà di medicina e chirurgia e Giacomo Baruchello, amministratore Delegato di Shire Italia, azienda farmaceutica grazie al cui contributo non condizionato è stato possibile realizzare l’iniziativa che, nell’occasione, celebra i suoi 10 anni di presenza in Italia e a Firenze, dove ha il proprio quartier generale.
La premiazione ha rappresentato, inoltre, un’importante occasione per stimolare una più ampia riflessione sul ruolo e l’importanza della ricerca in Italia e sul fondamentale contributo che l’industria farmaceutica può dare allo sviluppo del capitale di conoscenza medico-scientifica sul territorio nazionale e locale.
«E’ con onore e soddisfazione che la facoltà di medicina e chirurgia dell’università degli studi di Firenze premia oggi questi giovani talenti, promesse per il futuro della ricerca che ci auguriamo ‘made in Italy’ e, perché no, ‘made in Florence’» ha dichiarato il Gianfranco Gensini, nel consegnare l’attestato ai vincitori.
«Sono soddisfatta – ha commentato l’assessore Cristina Giachi - perché un’azienda privata ha collaborato a premiare il merito di cinque giovani laureati in medicina, quattro dei quali donne. Solo ‘dando gambe’ alle nostre energie migliori possiamo lavorare per lo sviluppo del sapere e del benessere di tutti»
«Shire – ha sottolineato Baruchello - è molto attenta alla comunità in cui vive e opera: chi siamo, che cosa lasceremo. Il ‘Premio Brave’ vuole premiare e incoraggiare i giovani laureati nel loro cammino verso il mondo del lavoro: con il decisivo contributo della facoltà di medicina dell’università di Firenze, vogliamo offrire un contributo economico a ragazze e ragazzi neo laureati e impegnati ancora negli studi, o in procinto di entrare nel mercato del lavoro».
I lavori dei premiati sono stati valutati da una Commissione Giudicatrice composta da: Gianfranco Gensini, Giacomo Baruchello, Alberto Bosi (direttore unità funzionale di ematologia, azienda ospedaliera universitaria di Careggi); Alberto Corsinovi (presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana); Silvia Juliani (referente per la Regione Toscana dell’Associazione Italiana Famiglie ADHD – AIFA Onlus).
Shire è una casa biofarmaceutica specialistica tra le leader a livello mondiale. Si distingue come azienda la cui attività è focalizzata su un unico scopo: permettere di condurre una vita migliore alle persone affette da patologie che alterano la qualità della vita. Shire comprende due divisioni: la divisione Human Genetic Therapies (HGT), impegnata nei confronti dei pazienti e delle famiglie, che devono convivere con patologie rare quali la malattia di Fabry, la sindrome di Hunter, la malattia di Gaucher, l’angioedema ereditario. La vita di questi pazienti è spesso legata alla scoperta e alla disponibilità di farmaci particolari; la divisione Specialty Pharma (SP), attraverso cui viene sviluppata e commercializzata una gamma innovativa di farmaci per con pazienti affetti da colite ulcerosa, insufficienza renale, trombocitemia essenziale e disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività. (fn)