Firenze 20Vènti, Cacioli: "Non più annona, ma attività economiche e un nuovo polo di formazione e creazione d'impresa"
No, alla rendita; sì, al decoro della città; da “annona” ad “attività economiche”; la realizzazione di un polo di formazione e creazione di lavoro. Sono i cardini principali del lavoro della direzione attività economiche illustrati dal direttore Fabio Cacioli nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio dove è in corso Firenze 20Vénti .
“Il suolo pubblico – ha spiegato Cacioli – inteso come bene della collettività e non come strumento di speculazione di alcuni a scapito di altri. Con questo obiettivo è stato quindi avviato l’aggiornamento del piano del commercio su area pubblica e si è provveduto alla redazione di un Testo Unico della norme vigenti sul suolo pubblico. Quanto al decoro della città la pubblicità è stata ridotta da 31.400 a 15.000 metri quadrati, si è avviata l’operazione sui dehor. E’ stato predisposto, attraverso il piano del commercio, un equilibrio fra libertà di concorrenza e tutela del territorio, col divieto di nascita di negozi non compatibili con la storia e il valore culturale del territorio fiorentino”.
Importante – anche nel senso dell’immagine e della percezione – il passaggio da annona ad attività economiche della direzione. “Annona – ha aggiunto Cacioli – evocava controlli, verifiche, decadenze, diffide, pratiche cartacee, regolamenti di settore col personale dei nostri uffici paragonato ad ‘avvoltoi’. Invece siamo giunti ad una partneship fra imprese e pubblica amministrazione con una collaborazione per una transazione rapida. In una parola Suap, lo sportello unico per le attività produttive, con regole e tempi certi, procedure informatizzate, consegna telematica 24 ore su 24 quattro, 7 giorni su 7.
Infine le prospettive per il mondo dell’impresa e quindi del lavoro verso il 2020. “Andiamo – ha detto ancora Cacioli – verso un polo di formazione e di creazione d’impresa, con un’unica sede per scuole di alta formazione collegato a un incubatore per imprese tecnologicamente avanzate e ad uno spazio per l’artigianato di qualità”.
“Non siamo più in mezzo a un guado – ha concluso Cacioli – con tutti i pessi che stanno andando al loro posto e la sponda col passato è stata definitivamente abbandonata”.(fd)