Firenze 20Vènti, da Empoli: "Apriamo Firenze al mondo, anche a quello nuovo'"
Firenze deve vedersi come una capitale ‘globale’, internazionale, capace di attirare turisti e cittadini da tutto il mondo, anche quello più 'nuovo' , lontano, e farli sentire a casa. Questo il senso dell’intervento dell’assessore alla cultura e contemporaneità Giuliano da Empoli, che nell’ambito dell’iniziativa Firenze20Vènti ha parlato del vento ‘globale’.
“Alexander Dumas - ha affermato da Empoli - scriveva che Firenze era una città respingente, anche dal punto di vista architettonico, ma che gli stranieri che vi soggiornavano avevano la possibilità, una volta alla settimana, di essere accolti e ospitati a Palazzo Pitti dal Granduca. Una volta a settimana non erano più stranieri ma fiorentini anche loro. Questo è quello che vogliamo, far sentire gli stranieri, non solo i cittadini, i benvenuti, aprire Firenze al mondo e attirare il mondo a Firenze”. “Pensiamo a questa sala - ha aggiunto - dove da un lato abbiamo l’imponente cantiere per la ricerca della Battaglia di Anghiari, un progetto che stiamo conducendo insieme alla National geographic; abbiamo lo studiolo di Francesco I, dove si è innestata la mostra del teschio di diamanti di Damien Hirst, esposizione di arte contemporanea più visitata a Firenze negli ultimi dieci anni; e pochi giorni fa ha parlato qui Ted Turner, fondatore della Cnn e imprenditore. Un crocevia di tempi, storie, stili, suggestioni diverse”.
“Fino a poco tempo fa - ha continuato - Firenze era una città che viveva, come l’Italia, in un dimensione ‘atlantica’, che guardava sostanzialmente verso Occidente e non doveva far nulla di straordinario per risultare attraente, per farsi comprendere nella sua essenza e nella sua bellezza. Adesso vivremo sempre più in una dimensione ‘pacifica’, i paesi Bric (di Brasile, Russia, India e Cina) sono sempre più importanti e dobbiamo capire come raccontare la nostra storia in modo attraente anche per loro. Dovremo inventare nuove idee e nuovi progetti - e per Palazzo Vecchio e il suo museo stiamo lavorando in questo senso con nuove applicazioni per tablet e smartphone - per far sì che Firenze, piccola città rinascimentale, non si chiuda nel suo passato ma diventi un vero crocevia globale del mondo”. (edl)