Cittadinanza ai figli di immigrati, Agostini (Pd) plaude a Napolitano e rilancia la risoluzione sulla raccolta di firme per la campagna "l'Italia sono anch'io"

"Chi nasce in Italia deve essere italiano e dopo almeno 5 anni votare" . La presidente della commissione Pace solleciterà il dibattito in Consiglio comunale

"A pochi giorni dalla nascita del governo Monti, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha affrontato con decisione uno dei temi che aveva suscitato dure polemiche nell'ultimo scorcio di legislatura: la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. Auspico che nella prossima seduta del Consiglio comunale si possa finalmente affrontare il dibattito inerente la mozione approvata dalla commissione Pace” Lo ha detto la presidente della commissione Pace Susanna Agostini che aggiunge “Negare la cittadinanza alla nascita di un bimbo è un'autentica follia, un'assurdità! La campagna l'Italia sono anch'io sostiene esattamente il diritto di cittadinanza per i nati in Italia, oltre al diritto di voto per coloro che da più di 5 anni lavora e paga le tasse, per sostenere la parte migliore della comunità del nostro Paese. Accade che si possano confondere i diritti delle persone con i temi etici o forme di razzismo che invece possono appartenere a persone o parti della politica. Ma le istituzioni hanno il dovere di garantire e sostenere tutte le evidenze che sempre più segnano la comunità nuova che stiamo rappresentando, l'Italia al passo con il resto del mondo! " La commissione Pace aveva dato il via libera alla risoluzione con cui Firenze aderisce alla campagna "L'Italia sono anch'io" per il diritto di voto e di cittadinanza agli stranieri. "Sono due le proposte di legge di iniziativa popolare - ha spiegato la presidente Susanna Agostini (Pd)- che sosteniamo con la campagna «L'Italia sono anch'io», promossa da 19 organizzazioni, tra le quali anche Acli, Arci e Cgil che riguardano il diritto di cittadinanza e il diritto di voto amministrativo agli immigrati. Sappiamo che ogni anno, più di 6000 bambini in Toscana nascono da genitori stranieri. E cha solo a Firenze nelle nostre scuole elementari ci sono già bambini e bambine di 54 nazionalità.
Favorire l'integrazione dei bambini, dei ragazzi, dei giovani, facendo leva, per esempio, sulla sensibilizzazione e la formazione di genitori che vivono già da più di un lustro dentro la comunità cittadina. All’inizio della legislatura la nostra commissione ha incontrato alcuni ragazzi che sono nati ed hanno studiato nelle scuole fiorentine, ma che all’età di 18 anni non sono più cittadini italiani. Una contraddizione per un Paese democratico, umiliare una persona disconoscendola dalle anagrafi, mutilandola di diritti, come quello della salute e di voto. Riconoscere lo jus soli è vitale per la serenità di tutta la comunità locale e nazionale. I diritti civili e politici vanno estesi e consolidati, pur gradualmente. L'integrazione non è cosa semplice né per il migrante né per le comunità che accolgono se non sono preparate a mantenere liberi spazi di coesione e convivenza sociale” (lb)
 

Si allega la risoluzione

RISOLUZIONE DELLA 7° COMMISSIONE CONSILIARE A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA "L'ITALIA SONO ANCH'IO" E DELLE CORRELATE PROPOSTE DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SULLA RIFORMA DELLA CITTADINANZA E PER IL DIRITTO DI VOTO AMMINISTRATIVO AI MIGRANTI.
Premesso che nello scorso mese di luglio ha preso avvio nel nostro Paese una campagna denominata “L’Italia sono anch’io” promossa da numerose associazioni ed organizzazioni sindacali al fine di arrivare alla presentazione in Parlamento di due proposte di legge di iniziativa popolare, di cui una per la riforma della normativa sulla cittadinanza per i migranti e per l’introduzione dello jus soli, e l’altra per il riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo alle consultazioni amministrative per i cittadini stranieri residenti da tempo nel nostro Paese;
Considerato che
• la popolazione di origine straniera, stando ai dati raccolti dalla Caritas nel 2010, ha ormai superato i 5 milioni di persone e rappresenta una componente fondamentale della società italiana, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico, sociale e civile del nostro Paese;
• sono circa un milione i minori figli di migranti, per la gran parte nati in Italia, che frequentano le nostre scuole e che solo al compimento del 18° anno possono chiedere l’ottenimento della cittadinanza italiana, pur non essendo migranti e, molto spesso, non avendo mai conosciuto il paese di provenienza dei propri genitori;
Richiamato
l’art. 3 della Costituzione della nostra Repubblica che stabilisce il fondamentale principio della pari dignità e dell’uguaglianza fra i cittadini senza distinzioni e definisce quale “compito” dello Stato la rimozione degli ostacoli che non ne consentono il compimento;
Ricordato che
tuttavia persistono oggi per i migranti che risiedono nel nostro Paese forti limitazioni, il più delle volte insormontabili ed ingiustificate, che danno luogo a disuguaglianze, ingiustizie, disparità di trattamento, discriminazioni che impediscono l’attuazione del principio costituzionale di uguaglianza;
Ritenuto che
l’attuale legislazione in materia di cittadinanza, proprio al fine di perseguire una condizione di effettiva eguaglianza dei diritti, debba essere fortemente modificata in direzione di una semplificazione e di una facilitazione nell’attribuzione della cittadinanza ai figli dei migranti e ai cittadini stranieri che ne fanno richiesta, al fine di favorirne la stabilizzazione e la piena inclusione nella società italiana, in linea con la Convenzione europea sulla Nazionalità del 1997 che già chiedeva agli Stati di facilitare l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente”;
Ritenuto che
al fine di favorire la partecipazione piena dei cittadini stranieri stabilmente residenti sul territorio alla vita delle comunità locali nelle quali vivono, sia fondamentale l’attribuzione del diritto di elettorato attivo e passivo alle consultazioni amministrative locali e che pertanto si rende necessario per il nostro Paese recepire in pieno, anche per quanto attiene al Capitolo C, la convenzione europea sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, emanata a Strasburgo il 5 febbraio 1992;

Il ConsiglioComunale di Firenze
Esprime la propria adesione alla campagna “L’Italia sono anch’io” e al relativo manifesto programmatico;
Esprime condivisione per i contenuti delle proposte di legge di iniziativa popolare promosse dal Comitato “L’Italia sono anch’io”, che sono ampiamente condivisibili e pertanto meritevoli di sostegno;
Fa appello alle Istituzioni locali, alle forze politiche e sociali, alle associazioni, al mondo del lavoro e della cultura, a tutte le persone che vivono e operano sul nostro territorio, affinché l’adesione alla campagna possa estendersi e si possa raccogliere un significativo numero di firme a sostegno delle proposte di legge e affinché – come recita il manifesto della campagna – “ognuno svolga il ruolo che gli compete per costruire un futuro di convivenza, giustizia e uguaglianza in cui a ogni individuo che nasca e viva nel nostro Paese sia consentito di essere a tutti gli effetti cittadino/a italiano/a”;

Invita il Sindaco di Firenze

Ad aderire e sostenere la campagna;

La Presidente
Susanna Agostini