Sale il Pm10, i divieti per i mezzi più inquinanti estesi a tutto il territorio comunale
Nonostante i divieti già in vigore, e complice l’arrivo del freddo secco che non favorisce la dispersione degli inquinanti, da giovedì 17 novembre ad oggi la concentrazione di Pm10 nell’aria ha superato per quattro giorni consecutivi i limiti di legge. Scatta così la seconda fase di misure per il contenimento delle polveri sottili, che prevede l’estensione a tutto il territorio comunale dei divieti per i mezzi più inquinanti, già operativi soltanto nella ztl dal febbraio scorso. Quindi - come prevede l'ordinanza firmata oggi dal sindaco - per i prossimi quattro giorni, dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, non potranno circolare a Firenze i ciclomotori a 2 tempi a 2 e 3 ruote; i motocicli a 2 tempi; le autovetture con alimentazione a benzina Euro 1; le autovetture con alimentazione a diesel Euro 2 ed Euro 3; i veicoli per il trasporto merci con alimentazione diesel Euro1. Il divieto durerà fino a venerdì 25 novembre e potrà essere prorogato di ulteriori quattro giorni, qualora i valori giornalieri del Pm 10 non rientrassero nei limiti.
"Il Comune, insieme agli altri comuni del cosiddetto 'Agglomerato di Firenze’ e in accordo con la Provincia – spiega l’assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci - ha deciso di attivare interventi che hanno una diretta ed effettiva valenza di riduzione delle fonti inquinanti, in particolare limitando in maniera progressiva la circolazione dei veicoli dotati di motorizzazioni che causano maggiori emissioni, anche per di stimolare la loro sostituzione con veicoli a basse o nulle emissioni. Altri interventi limitati nel tempo assunti in altre città, come la chiusura completa al traffico nella domenica – aggiunge l’assessore - hanno un forte impatto di carattere prevalentemente educativo ed informativo, per sensibilizzare la popolazione al problema della qualità dell'aria; ma non hanno la stessa efficacia in riduzione delle polveri inquinanti nell’atmosfera, visto che è proprio nei giorni feriali che circolano i motori più ‘sporchi’”.
Restano naturalmente in vigore gli altri provvedimenti che riguardano gli impianti di riscaldamento: la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento ad 8 ore giornaliere, la riduzione della temperatura a 18°C negli edifici adibiti a civile abitazione e la riduzione della temperatura a 17°C negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili. Sono esclusi gli impianti installati negli edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura (compresi edifici adibiti a ricovero o cura di minori o anziani), scuole ed asili.
(ag)