Chiusura anagrafe Palazzo Vecchio, De Zordo e Grassi: "E' necessario un nido aziendale?"

"350.000 euro di spesaprevisti per il 2012"

Questo l’intervento dei consiglieri Ornella De Zordo e Tommaso Grassi

“Da oggi chiude l'ufficio anagrafe di Palazzo Vecchio. Al suo posto è previsto un non meglio specificato asilo nido aziendale i cui tempi di realizzazione sono incerti e i cui locali difficilmente si adattano a questa nuova destinazione. E' un'operazione sensata? La risposta dell'assessore alla nostra domanda d'attualità non convince affatto e conferma che non sono state fatte indagini per verificare la necessità di tale apertura.
Intanto però si chiude un servizio anagrafico che serve soprattutto ai cittadini che non utilizzano internet e a cui pesa pagare anche quei 2,50 per ogni certificato anagrafico, cioè le fasce più deboli, per un servizio la cui utilità è tutta da dimostrare. Quanti sono infatti i dipendenti comunali con bambini/e in età dai 12 ai 36 mesi? Non sembrano certo in numero tale da giustificare l'apertura di un asilo a scapito dell'anagrafe.
Non vorremmo si ripetesse quello che è già avvenuto in Provincia con il "Piccolo Principe", realizzato dall'allora presidente Renzi: gestione nido aziendale ai privati, bambini/e in esigua minoranza di genitori dipendenti della Provincia (solo 4), locali con dubbia idoneità.
La chiusura dell'ufficio anagrafe di Palazzo Vecchio si aggiunge a quella di via Senese (Q3), del Viuzzo delle Calvane (Q5) e di via Tagliamento (Q3).Restano quindi, per i 374.000 residenti solo via Canova (Q4), piazza Alberti (Q2), via Bini (Q5) e il Parterre. Ma solo per ora, perché il progetto è di chiudere tutto ad eccezione del Parterre.
I cittadini, specialmente anziani e disabili, devono sobbarcarsipesanti disagi in termini di code e di distanze da coprire dalle proprie abitazioni. Un vero disservizio che fa retrocedere la qualità dell'offerta del Comune di Firenze al passato, cioè a prima che si provvedesse a decentrare sul territorio la possibilità di fare certificati anagrafici. Un passo indietro contrabbandato come progresso”.

(fdr)