Terrazza sul Duomo, De Zordo: "Il problema non è la modernità, ma l'improvvisazione"

"Continua a mancare un Piano per il centro storico"

Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo

“Il centro storico di Firenze, lo sanno in tutto il mondo, è un inestimabile patrimonio di cultura e di storia, e una delle risorse principali della città. Anche per questo non si può che restare molto perplessi per come l'amministrazione affronta il tema. Ieri si voleva fornire una falsa facciata rinascimentale alla chiesa di S. Lorenzo, oggi è la volta di una immaginifica terrazza pensile in piazza della Repubblica, sospesa fra la torre d'Arnolfo e il campanile di Giotto, a maggior gloria della Rinascente spa.
Intanto l'amministrazione non si dota di un piano organico per il centro storico, preventiva lavori costosi, sbuffi di profumo e illuminazioni futuribili nelle poche strade delle grandi griffe, lasciando il resto del prezioso tessuto urbano quasi senza manutenzione. Assiste immobile, quando di fatto non incoraggia, l'espulsione della residenza storica per far posto a funzioni più consone al prodotto "città più bella del mondo" da offrire a clienti e investitori danarosi.
Non si tratta qui di contrapporre la dinamicità del contemporaneo all'immobilismo dei conservatori: ci sono in pieno centro esempi di inserimenti di architetture moderne, che però sono state appunto "inserite" per costruire, o ricostruire, brani di città, in un dialogo con il contesto - più o meno riuscito - che intendeva dare forma ad una idea di spazio urbano, e non essere occasione scenografica di presenza autoreferenziale.
Come già molte - troppe - volte abbiamo chiesto, chiediamo all'amministrazione un approccio meno occasionale a un tema così importante come il centro storico di Firenze: più approfondimenti, pianificazione e visione d'insieme, e meno idee estemporanee che seguono le tracce dello sponsor più che quelle della storia e della valorizzazione di quella straordinaria testimonianza in cui viviamo. O dobbiamo aspettare con preoccupazione la prossima improvvisata?”.

(fdr)