Gioco d'azzardo e sale giochi, De Zordo e Alberici: "Nardella assicura un tavolo con Questura e Prefettura, ma serve altro"
Secondo i Monopoli di Stato sono i 48 i milioni di euro raccolti dal comparto del gioco nel periodo gennaio-agosto 2011. Nello stesso periodo, le entrate tributarie complessive relative ai giochi sono cresciute del 20%. 9 milioni sono i giocatori abituali e 30 milioni quelli occasionali. Ogni famiglia italiana spende circa 730 euro l’anno in giocate di vario tipo, pari al 7% dei consumi.
Questi sono i dati allarmanti emersi ieri sera durante il Consiglio di Q5 aperto su “Gioco d’azzardo e Sale Giochi”.
“La legislazione nazionale – hanno notato la capogruppo di Puc a Palazzo Vecchio De Zordo e la collega al Q5 Alberici – già fortemente permissiva e molto datata rispetto al pullulare di Sale Gioco dedicate, è stata, se vogliamo, “migliorata” negli ultimi due anni ed ha, di fatto, reso inesistenti i controlli necessari per aprire i mini-casinò, come quello di Via Stuparich, la cui minacciata apertura preoccupa, da più di un anno, i cittadini della zona. In questa partita i perdenti sono i Sindaci che da nord a sud del nostro paese si stanno interrogando su come frenare il dilagare di questi esercizi commerciali con Regolamenti spesso perdenti al fine di ostacolare concretamente la diffusione delle video-lotteries, collegate direttamente ai Monopoli di Stato per il controllo delle vincite.
E allora, cosa si può fare? Bisogna alzare il livello della discussione ed attivare tavoli con tutti gli attori coinvolti nei processi di autorizzazione, Questura compresa che, sia pur invitata ufficialmente, risulta assente ingiustificata a questo Consiglio” secondo le due consigliere, in prima fila, sin dall’inizio, a colpi di mozioni e interrogazioni, a fianco dei cittadini che lottano contro l’apertura di Via Stuparich.
“In alcuni comuni – prosegue Alberici - i questori hanno osato molto, negando alcune autorizzazioni su presupposti oggettivi, come l’impossibilità di sorvegliare adeguatamente questi esercizi commerciali. Hanno basato quindi i dinieghi sul rischio di mettere in pericolo l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. In altri, attraverso varianti ai Piani Regolatori, sono stati individuati vincoli urbanistici ad hoc che permettono particolari destinazioni d’uso (come quelle delle Sale Gioco dedicate) solo in contesti staccati da quelli tipicamente residenziali destinati a subire un oggettivo degrado in caso di apertura. Anche i Sindaci dunque, possono e devono fare di più ma non a colpi di ordinanze, sempre aggredibili dal punto di vista giuridico e basate - come conferma Nardella nel suo intervento a conclusione della serata - su criteri di contingibilità ed urgenza che non sono facili da costruire e dimostrare. Meglio agire preventivamente, per esempio, sul piano urbanistico. Vorremmo altro in quei locali, una biblioteca o una ludoteca per i nostri ragazzi, anche un supermercato andrebbe bene ma una Sala Giochi con 100 video lotteries è veramente troppo!”. I cittadini, rivolgendosi al Vice Sindaco hanno fatto notare che anche se si tratta di locali privati, l’amministrazione deve fare qualcosa, perché deve essere tutto qui? E’ una zona già stressata: aeroporto, inceneritore, svincoli autostradali, elevatissima incidentalità sulle strade, scarse occasioni di socialità e di aggregazione per i giovani. Siamo diventati la pattumiera della città!”
“Il Vice Sindaco ha preso impegni su tutto, a partire dal tavolo allargato a Questura e Prefettura, fino allo studio di nuove modalità in sede di Regolamento Urbanistico. Dalle attività di formazione e prevenzione nelle scuole ai controlli sulle insegne che tanta parte giocano nell’attirare nuova clientela ed alimentare il giro. Ultima proposta concreta da parte di Perunaltracittà, anche a nome dei Cantieri Solidali, Laboratorio Politico della Comunità delle Piagge: offrire spazi pubblici e gratuiti ai gruppi di auto-aiuto, come i Giocatori Anonimi che, a detta anche del SERT intervenuto alla serata, sono preziosissimi per lavorare seriamente sulle dipendenze da gioco” hanno concluso De Zordo e Alberici.
(fdr)