45° Alluvione, Giocoli (FLI): "Vi racconto la storia di Rita, e di come quella tragedia cambiò la sua vita"
Questo l’intervento al consiglio comunale straordinario per celebrare il 45° anniversario dell’Alluvione del 4 novembre 1966 di Bianca Maria Giocoli (FLI)
“Io oggi, oltre ai morti di quel giorno, oltre al sindaco Bargellini, agli angeli del fango, oltre ai soldati spalatori, ai gruppi spontanei di cittadini, alle parrocchie, alle case del popolo, oltre al regista Zeffirelli che diffuse nel mondo le immagini della città ferita, oltre a Papa Paolo VI che la benedì a Natale, oltre al senatore Kennedy che la aiutò, voglio ricordare Rita.
Rita nel 1966 aveva 40 anni, abitava in via Cavour. Di famiglia borghese, figlia di un alto militare, non aveva mai lavorato pur avendo studiato, e non si era mai sposata pur avendo avuto un grande amore, ma si era dedicata ai vecchi genitori, come succedeva a molte donne in quegli anni.
Rita, qualche giorno dopo il 4 novembre prese una decisione che le avrebbe cambiato la vita. Si mise le galosce e i guanti e andò alla Biblioteca Nazionale. Si fece avanti titubante ed entrò in quella catena umana fatta di ragazzi e ragazze, di donne e di uomini che estraevano i libri dal fango.
Tornava a casa la sera sporca ed esausta ma felice. Dopo qualche tempo passò a recuperare i libri con una pazienza certosina, foglio su foglio, borotalco e pinze e una precisione estrema. Lavorava così bene che dopo poco fu assunta insieme a molti altri volontari alla Biblioteca Nazionale, dove è rimasta fino alla pensione.
Da quel 4 novembre 1966 la sua vita era cambiata: aveva tante amiche e amici, e ad un certo punto ritrovò come in un film anche il vecchio amore di quando era una ragazzina, con cui si sposò qualche anno più tardi.
Il 4 novembre 1966 aveva acceso in lei una scintilla, una luce, la voglia di non rimanere più chiusa in casa ma di donarsi al mondo, ed è per questo che la voglio ricordare.
Rita era la sorella di mio padre, mia zia, e oggi io voglio onorare la sua memoria”.
(fdr)