Opificio delle Pietre Dure, il grido d'allarme della commissione Cultura: "Pubblico e privati si facciano avanti per salvare un'eccellenza d'Italia"

Il presidente Bieber (Pd) e il vicepresidente Tenerani (PdL): "Serve un nuovo mecenatismo"

Un grido di allarme rivolto al Governo per istituire una deroga al blocco d’assunzioni del turn over di cui l’Opificio delle Pietre Dure e il laboratorio degli Arazzi di Palazzo Vecchio sono vittime ed un appello ai privati, al cosiddetto nuovo mecenatismo, affinché contribuiscano alla salvaguardia ed alla tutela di questa importante realtà. E una tavola rotonda nei primi mesi del 2012 che metta insieme in un confronto aperto pubblico e privato, categorie economiche, sovrintendenze, istituzioni. Un modo per fare il punto e trovare soluzioni concrete e contributi. E’la richiesta d'aiuto bipartisan lanciata stamani dal presidente e vicepresidente della commissione Cultura di Palazzo Vecchio Leonardo Bieber (Pd) e Mario Tenerani (PdL) che hanno spiegato, alla presenza della direttrice del Laboratorio degli Arazzi Clarice Innocenti, la grave situazione in cui versa l’Opificio ed in particolare il Laboratorio degli Arazzi, l’unico statale in tutta Italia che ha ridato vita a veri e propri capolavori oggi esposti anche al Senato e il Quirinale e nelle mostre più importanti come quella del Bronzino. “La commissione – ha spiegato Bieber (Pd)- si è già attivata in passato per difendere le istituzioni culturali della nostra città. Oggi – ha proseguito Bieber- siamo a chiedere aiuto e attenzione perché un patrimonio di sapere e di professionalità non vada perduto” A questo proposito dopo i sopralluogi effettuati dalla commissione sia all'Opificio sia nella Sala delle Bandiere in Palazzo Vecchio dove ha sede il Laboratorio la commissione Cultura ha votato all'unanimità una mozione in cui si invitano sindaco e giunta a farsi promotori in tempi brevi di concerto con la Sovrintendenza dell’Opificio verso il Governo per richiedere l’assunzione, anche in deroga al blocco del turn over, di nuovo personale e adottare appunto iniziative per reperire risorse nel mondo dell’imprenditoria anche del territorio fiorentino. Il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego che si protrae ormai da vari anni rischia infatti di far scomparire per sempre, al momento in cui andranno in pensione gli attuali dipendenti, un patrimonio di conoscenze e di professionalità molto specifiche acquisite nel corso di tutti questi anni. Ad aggravare ulteriormente tale situazione, l’impossibilità di assumere personale a tempo determinato - formatosi proprio grazie alla Scuola di Alta Formazione interna all’Opificio - per singoli progetti di restauro, a causa della mancanza di fondi pubblici e del venir meno dell’impegno dei privati. Il Laboratorio degli Arazzi è oggi ridotto ad una persona. Ci vorrebbe un implemento di personale di minimo 3 addetti fino a un massimo di 5. E non è facile raggiungere l’alta specializzazione che richiede il restauro di un arazzo visto che sono necessari anni per imparare un sapere che spesso si tramanda da persona a persona.“E’ arrivata l’ora – hanno detto Leonardo Bieber e Mario Tenerani- che i privati siano sensibili al problema, soprattutto quelli che con Firenze hanno un legame stretto di affetto e affari”. Tenerani entra nello specifico e fa riferimento all’articolo 120 del Codice dei Beni Culturali dove si parla di sponsorizzazioni a tutela del patrimonio e soprattutto là dove si assimilano le sponsorizzazioni alla pubblicità. “Credo – ha aggiunto Tenerani- che l’impegno di un imprenditore, grazie a questo articolo, potrebbe avere non solo un ritorno di immagine, ma anche la possibilità, visto l’assimilazione della sponsorizzazione alla pubblicità, che l’importo ‘donato’ sia deducibile” L’Opificio delle Pietre Dure con i vari laboratori, uno dei quali è appunto il Laboratorio di Restauro degli Arazzi – ha concluso Bieber - rappresenta una realtà fondamentale della nostra città nel settore della conservazione e del restauro, con riconoscimenti ed apprezzamenti unanimi a livello nazionale ed internazionale, ed un patrimonio di conoscenze e di attrezzature tecnologiche e diagnostiche avanzatissime. Fondamentale quindi che tutte le forze politiche e le istituzioni si mobilitino per garantire la sopravvivenza e la continuità del lavoro di queste eccellenze per la nostra città.” (lb)