Commissione controllo, Sabatini (Lista Galli): "Bonifazi si rilegga le sue parole agli atti, tutti gli altri si ricordino i fatti"
Questo l’intervento del consigliere di Lista Galli, Cittadini per Firenze Massimo Sabatini
“Inutili sono piuttosto gli sforzi di voler travestire “da regolamentare”, ciò che è frutto del più classico giochetto di corridoio. Quella politica di inciucio che nessuno vuole più, quelle stesse pratiche che fanno sdegnare i cittadini per il comportamento dei propri eletti, quel “cambiamo tutto” per non “cambiare niente” che pian piano sta svelando la vera faccia di chi è campione in quello sport. Fare comunicati per giustificarsi è già ridicolo di per sé, e mi chiedo perché certi colleghi si siano sentiti chiamati in causa.
La realtà dei fatti la conoscono tutti. Ed è la seguente, riscontrabile anche negli atti ufficiali:
-il Presidente della Commissione Controllo sei settimane fa (vedi verbale Conf. Capigruppo 15/9/2011) dichiarò di non volersi dimettere immediatamente e che il suo gruppo era disposto a parlare dell’argomento quando sarebbe stato inserito nell’ordine del giorno della conferenza dei capigruppo.
-Il Capogruppo del PD, sempre agli atti del 15/9/2011, dichiarò che per le tre cariche istituzionali attribuite alle opposizioni auspicava un accordo, senza che il gruppo PD entrasse nel merito delle scelte
-Nonostante gli stimoli (sempre agli atti, anche da parte di altri gruppi consiliari) a riflettere sul fatto che da quando era iniziata la consiliatura la composizione del consiglio fosse ben diversa e che quindi le cariche dovevano essere subito riviste, quell’argomento fu rinviato.
-Le riunioni dei gruppi di opposizione che da allora si sono svolte hanno potuto dunque affrontare solo la questione della Presidenza del Consiglio, su cui tutti hanno dibattuto, scritto e pubblicato anche troppo. Oltre un mese, che da sé stona coi tempi negati a ciò che è avvenuto oggi.
-La stessa Commissione Urbanistica, che per la nomina ad Assessore di Elisabetta Meucci si è ritrovata in condizione di “presidente vacante”, ha atteso oltre un mese prima di esser convocata per decidere il successore.
-Invece per la Commissione Controllo non si è voluto far avvenire neppure un incontro fra le minoranze. Ci si è guardati bene dal dare anche i canonici 10 giorni previsti dal regolamento. Senza neppure parlarne coi componenti della Commissione sono giunte in contemporanea le dimissioni del Presidente e la convocazione della riunione per eleggere il successore. Uno solo, ieri 26 ottobre, il giorno a disposizione, cosa che ovviamente non ha consentito l’organizzazione di alcuna riunione o accordo.
Questi fatti, e gli atti ufficiali che li testimoniano, parlano da soli. E parlano soprattutto ai protagonisti, che hanno evidentemente deciso di dare una svolta alla loro politica: più accordi e meno aderenza alle proprie parole.
Per quanto riguarda il mio gruppo, oltre a comprendere lo sdegno del Capogruppo Galli, aggiungo che mi sorprendono tante cose. Sorprende pensare al gruppo del PdL che, a un solo mese di distanza dalle dichiarazioni di “voler collaborare con la Lista Galli”, si comporta in questo modo. Sorprende che chi ha sempre osteggiato la difesa ad oltranza delle poltrone, si accordi col nemico di sempre per tenerne una in seno alla propria schiera, sacrificando la credibilità sul trono corto dell’opportunità. Sorprende, infine, anche il voto di buona parte della nuova-sinistra che avalla questo gioco di accordicchi. Non sorprende, invece, l’eleganza di chi ha deciso di non far parte di un voto così ridicolo che in futuro sarà utile per tante riflessioni.
Comunque sia, faccio un augurio di buon lavoro a Torselli, che mi basterà guardare in faccia la prossima volta per capire come si sente”.
(fdr)