Giovanni Galli: "Inciucio PdL-PD per l'elezione del presidente della commissione controllo"

"Andata in porto l'operazione ‘voto di scambio' in vista della nuova presidenza del consiglio"

Questo l’intervento del capogruppo di Lista Galli, Cittadini per Firenze Giovanni Galli

“Questa mattina in commissione controllo è andata in scena una pantomima vergognosa per l’elezione del nuovo presidente della commissione controllo. Dopo le dimissioni di Marco Stella, c’è stata una convocazione d’urgenza con all’ordine del giorno l’elezione del suo successore. Nessuna riunione, nel frattempo, si è svolta tra i gruppi di opposizione che, come da regolamento, esprimono il presidente della commissione. In realtà, come abbiamo scoperto, non ce n’era nessun bisogno, perché ‘dietro le quinte’ era già andato in scena il più classico degli inciuci tra il PD e il PdL, che si erano accordati sul ‘loro’ candidato. E infatti, nonostante la mia lista avesse proposto Massimo Sabatini, membro dall’inizio della consiliatura della commissione, i voti di PD e IdV sono andati tutti sul nome deciso in precedenza dai due partiti teoricamente contrapposti in consiglio comunale: Francesco Torselli, entrato a far parte della commissione da ‘ben’ due settimane.
Non è troppo difficile capire che questo ‘favore’ da parte del capogruppo renziano Bonifazi e dei suoi al PdL non è gratis. Forse in cambio Bonifazi ha ottenuto i voti del PdL per Caterina Biti alla presidenza del consiglio? Guarda caso, infatti, i 6 voti per Torselli sono esattamente quelli che mancano ai renziani per eleggere la Biti. Che strana coincidenza! Comunque, lo scopriremo presto al momento del voto in aula.
Premesso che Torselli ha tutta la nostra stima, e non è parte in causa di questo teatrino, non possiamo non esprimere il nostro disgusto per aver assistito a qualcosa che speravamo fosse alieno dalla politica in questa città. Mentre il sindaco Renzi si sbraccia a denunciare gli inciuci e gli ‘accordicchi della vecchia politica’ e si prepara alla fantasmagorica kermesse della Leopolda per ‘cambiare tutto’, forse non si è accorto che in casa sua, a Palazzo Vecchio, si esercitano le stesse pratiche che lui dice di voler rottamare”.

(fdr)