Agostini (PD): «I tagli alla Dia indeboliscono la lotta alla criminalità organizzata»

«Nessun paese europeo, Grecia compresa, ha deciso un taglio di stipendio così alto, anche più del 20% della retribuzione mensile. Con questa scelta si colpisce una struttura fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata». E’ quanto ha dichiarato la consigliera Susanna Agostini (PD) a proposito «del Ddl di stabilità che prevede importanti riduzioni di stanziamenti economici alle forze di polizia e, in modo particolare, alla Dia, la divisione investigativa antimafia».
«Nel quadro generale dei tagli – ha aggiunto la consigliera Agostini -quello effettuato nei confronti dei 1300 agenti Dia è, senza dubbio, il più rilevante. Perché quest’accanimento nei confronti di poliziotti, carabinieri e finanzieri che lavorano in questa struttura? Ci rendiamo conto che tutte le attività che la divisione investigativa antimafia sta svolgendo, possono essere considerate scomode per molti, però, così come numerosi esponenti di questo governo hanno sempre posto l’accento, crediamo che il contrasto alla criminalità mafiosa debba essere considerato una priorità».
«Non dimentichiamo infine – ha proseguito Susanna Agostini – che gli investigatori della Dia stanno ancora lavorando sui cosiddetti ‘mandanti a volto coperto’ delle stragi del 1993. L’ergastolo al boss di Cosa Nostra Francesco Tagliavia per le stragi di Firenze, Roma e Milano, inflitto il 5 ottobre scorso dalla corte d’assise di Firenze, è stato possibile grazie anche al lavoro degli uomini della divisione investigativa antimafia che hanno confermato le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza».
«Ci auguriamo che questi tagli vengano revocati – ha concluso la consigliera del PD -intaccare l’efficienza della Dia vorrebbe dire indebolire l’aggressione agli ingenti patrimoni illecitamente accumulati, che, attraverso uno specifico percorso normativo, sono restituiti all’utilità collettiva, e il contrasto della penetrazione nel tessuto economico ed imprenditoriale con effetti distorsivi della libera concorrenza». (fn)