Sas, Torselli (PdL): "La Sas paga coi soldi pubblici dipendenti per non andare a lavoro. Se il presidente Calogero ha difficoltà a relazionarsi con l'amministrazione si dimetta"

"Ancora incerto il futuro del settore carri attrezzi: tra due mesi scade l'appalto esterno e dalla giunta non arrivano indirizzi, nonostante una mozione votata all'unanimità dal consiglio che chiedeva di reintegrare il servizio"

“Molti ricorderanno le vicende dei lavoratori interinali assunti presso SAS con contratto fino al 31 dicembre dell'anno scorso, alcuni dei quali sono rimasti disoccupati a partire da quella data. Apprendiamo oggi dalla relazione del Presidente del CdA di SAS in Commissione Controllo che 3 di quei lavoratori hanno fatto ricorso ed uno dei tre, ad oggi, ha già ottenuto dal giudice l'obbligo di reintegro nell'organico aziendale. La cosa grave è che la riassunzione è stata disposta dallo scorso mese di agosto, data dalla quale questa persona riceve regolarmente lo stipendio da parte di SAS, ma ciò nonostante l'azienda non vuole il lavoratore all'interno del proprio organico. In pratica, coi soldi pubblici (SAS è partecipata al 100% dal Comune di Firenze), i fiorentini stanno pagando una persona (in attesa che anche gli altri due ottengano una risposta al proprio ricorso) che, per scelta di SAS, non viene fatta lavorare”. Questo quanto fa sapere il consigliere comunale del PdL Francesco Torselli.
“E sempre dall'audizione in Commissione Controllo del Presidente Calogero - prosegue Torselli - emergono anche altri dati preoccupanti, il primo dei quali in merito al settore Carri Attrezzi. Ad oggi questo servizio è stato dato in appalto da SAS ad un consorzio esterno con un contratto che scadrà il prossimo 31 dicembre. A due mesi dalla scadenza sul tavolo del Presidente di SAS vi sono due atti: una lettera dell'ex-Comandante della Polizia Municipale che nell'ottobre di un anno fa comunicava all'azienda l'intenzione di portare il servizio Carri Attrezzi all'interno delle competenze della Polizia Municipale, ed una mozione, presentata dal sottoscritto ma votata all'unanimità dal Consiglio Comunale, che chiedeva invece che il servizio Carri Attrezzi tornasse tra le competenze della SAS. Il Presidente Calogero ha riferito questa mattina di fronte alla Commissione Controllo che, ad oggi, nonostante questi due atti, la giunta comunale non ha comunicato a SAS alcuna notizia in merito al futuro del settore Carri Attrezzi, nonostante il 31 dicembre sia ormai alle porte. Una situazione di stallo che la dice lunga su come questa giunta non abbia assolutamente le idee chiare in merito al futuro di questa azienda che, ricordiamolo, conta ad oggi ben 201 dipendenti.
Intanto, i carri attrezzi acquistati poco più di un anno fa per una somma prossima a 350.000 Euro sono stati svenduti all'asta, mentre 2 di essi ancora si trovano inutilizzati nei depositi dell'azienda. Uno spreco che abbiamo denunciato con forza nel chiedere le dimissioni dell'allora Direttore Generale Bartolini, oggi trasferito all'Ufficio Anagrafe”.
“Preoccupante da un punto di vista politico infine - aggiunge l'esponente del PdL a Palazzo Vecchio - la considerazione sul futuro dell'azienda fatta sempre questa mattina dal Presidente Calogero: per lui SAS ha grande importanza e, se riassettata in maniera corretta (nuovo contratto di servizio, sostituzione del CdA con la figura di un Manager unico, sviluppo dei settori che portano realmente guadagni all'azienda, ecc...), potrebbe avere anche un roseo futuro, affermazione che peraltro condividiamo in pieno. Ad oggi tutto questo non è possibile poiché, per ammissione dello stesso Presidente, la deficienza sta tutta nella comunicazione tra SAS e l'amministrazione comunale fiorentina”.
“Ascoltare un Presidente di CdA di una azienda partecipata al 100% dal Comune di Firenze, nominato in quel ruolo dallo stesso Sindaco - conclude Torselli - mentre parla di 'deficienza di comunicazione tra azienda ed amministrazione comunale' è un controsenso che sfiora il grottesco. Se il Presidente Calogero reputa inesistente, o peggio ancora portatrice di decisioni aziendali sbagliate o difficili da gestire, la comunicazione tra l'azienda che rappresenta e l'amministrazione che lo ha nominato, ha di fronte a se un'unica strada: rassegnare immediatamente le dimissioni”.

(fdr)