Dieci artisti contemporanei in mostra a Casa Vasari
La sfida tra passato e presente si compie nella casa di Giorgio Vasari, restaurata di recente e dove il maestro visse a Firenze e morì nel 1574. Dieci artisti contemporanei (tra i quali lo statunitense Bill Viola, uno dei precursori del video inteso come forma di arte) espongono le loro opere, dal 22 fino al 30 ottobre,per celebrare i 500 anni dell’autore de ‘Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti’, la pietra miliare della storia dell’arte italiana.
L’abitazione, che si trova in borgo Santa Croce, fu donata nel 1561 a Vasari dal granduca Cosimo I de’ Medici in segno di riconoscenza per i suoi servigi.
Il lungo restauro (le cui spese sono state sostenute dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze) ha permesso di far tornare a nuova luce la ‘Sala delle Arti e degli Artisti’: due anni prima di morire Vasari affrescò i vari ambienti con raffigurazioni aventi per tema le arti e il primato della pittura, sotto forma di storie tratte dagli scritti di Plinio, immagini allegoriche e ritratti di artisti, come Leonardo e Michelangelo, arricchendo poi la casa con una notevole collezione di dipinti di suoi contemporanei.
Le installazioni dei dieci artisti contemporanei saranno sistemate sia al primo piano che secondo piano: Melania Lanzini, che è anche la curatrice della mostra, Federica Gonnelli, Charles Loverme e Bill Viola (con la video installazione Acceptance) al primo piano; Stefano Castrucci&Piero Mazzoni, Fabio Chiantini, Paolo Lauri, Marta Luppi, Avio Musetti al secondo piano.
L’iniziativa, realizzata su un progetto di Firenze Arti Visive, ha il patrocinio di Comune e Provincia di Firenze, Gai (Giovani artisti italiani) e Camera di Commercio. Toscana Energia è invece lo sponsor.
«In ogni sua opera – ha sottolineato l’assessore all’università e alle politiche giovanili Cristina Giachi – Vasari ha infuso passione, dedizione al lavoro, concentrazione assoluta. Sono qualità che passano nel lavoro artistico e che lo rendono speciale, vivo e che vorremmo contemporanee ad animare i giovani artisti di oggi. Con la mostra ‘500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea’ abbiamo raccolto un gruppo di giovani insieme a personaggi ormai affermati sulla scena internazionale come Bill Viola. Non ci interessano le quotazioni di mercato delle opere di questi artisti emergenti ma vogliamo soprattutto trasformare, per una settimana, questa dimora rinascimentale in un luogo d' incontro tra giovani, dove gli artisti possono godere della libertà di dare forma alle proprie idee, di fare un confronto con i grandi del passato».
«Ciò su cui ho voluto puntare l’attenzione – ha spiegato Melania Lanzini - è stato il valore della pluralità artistica intesa come ricchezza culturale, come fattore necessario ad operare un cambiamento nell’approccio all’arte contemporanea unitamente al desiderio di riportare Firenze ad una nuova centralità nazionale ed internazionale non soltanto dal punto di vista storico, ma anche ed a ragione, da quello contemporaneo».
«La poliedricità e l’efficienza della figura di Vasari – ha aggiunto la curatrice della mostra – hanno dato origine ad un parallelo necessario con l’idea di innovazione progettuale basata sulla re-interpretazione della nostra tradizione, disegnando un modello possibile in grado di riportare Firenze ad essere un centro culturalmente e artisticamente avanzato, gettando le basi per una nuova politica culturale sul territorio dimostrando che la cultura contemporanea può essere intesa come settore produttivo capace di interagire armonicamente e propulsivamente con la tradizione».
«La mostra ‘500 Oggi Le Vite dell’Arte in Contemporanea’ – ha concluso l’assessore Giachi – ci porta dinanzi a forme artistiche e linguaggi che trasmettono il senso di un’esistenza d’arte contemporanea. Interrogandoci sulla nostra consapevolezza del mestiere d’artista e mettendo in scena i problemi e i temi della riflessione contemporanea sull’arte, speriamo di onorare quella vita d’arte e per l’arte che è al fondo della poetica vasariana, nel cinquecentenario della nascita del grande maestro».
L’inaugurazione è per sabato 22 ottobre alle 18: durante la serata sarà possibile visitare ‘Sala delle Arti e degli Artisti’.
Accompagna la mostra un catalogo bilingue (italiano/inglese) pubblicato da Edizioni Polistampa, con contributi critici di Francesco Galluzzi.
Durante il periodo d’apertura, gli artisti accompagneranno i visitatori lungo il percorso dell’esposizione.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 30 ottobre dalle 16 alle 20 su appuntamento: info@500oggi.org o al 334 9029153. (fn)
La mostra si articola su due piani della casa del Vasari.
SECONDO PIANO - Firenze Arti Visive:
Bill Viola, artista statunitense tra i più celebri e carismatici della video-arte (e dell'arte) contemporanea, in grado di confrontarsi in molte delle sue opere con la grande tradizione rinascimentale. Per l’occasione espone Acceptance (2008), una delle sue rarissime realizzazioni in bianco e nero, tratta dalla serie “Transfiguration”. Transito tra la condizionemateriale e la condizione spirituale tra le quali oscilla l'esistenza umana.
Melania Lanzini video artista e performer, presenta la video l’installazioneDisgregazione, costituita da tre video ambientati all’interno di una struttura lignea portante, in cui nascita e disgregazione dell'esperienza, casa da favola e spazio reale convivono nello stesso ambiente dove l'empatia dello spazio artistico si trova amisurarsi con l'impossibilità di una sua eternità e di una sua disgiunzione dal continuo disfarsi del consueto.
Charles Loverme, artista statunitense, attivo tra fotografia emultimedia, propone Days of Florence una riflessione sul rapporto che si può istituire tra arte ememoria. Espone una nuova serie di foto scattate nel capoluogo toscano, raccogliendo una serie di appunti di viaggio, quasi il diario di una flânerie articolata in strade e percorsi che ormai appaiono consumati e irreggimentati dal turismo globale.
Federica Gonnelli, artista emergente propone l’installazione Effimeri Parati pensata in relazione allememorie vasariane, suggestionata dall'attività del pittore cinquecentesco come ideatore e regista per gli apparati scenografici che in occasione di particolari feste e avvenimenti trasformavano le città rinascimentali in spettacoli a cielo aperto.
PRIMO PIANO - Studi:
Paolo Lauri, propone l’installazione Di là, costituita da grandi stampe su materiali
trasparenti dove le pose di una modella evocano quelle della storia di Zeusi nell'affresco del Vasari. Spazio reale e spazio fittizio, fotografia ememoria della pittura intrecciano un dialogo di intensità concentrata sulla relazione tra percezione immediata ememoria, ambiente del 'lavoro' e ambiente immaginato dall'arte.
Marta Luppi, con l’installazione Vite s_conosciute, propone un lavoro di ricerca sulle condizioni di evanescenza dellamemoria e della conoscenza delmondo. Affacciandosi su una stanza si vedono sulle pareti pagine strappate da elenchi telefonici sui quali l'artista interviene con disegni e scritte, riportando frammenti dei discorsi uditi casualmente per strada offrendo un’allusione almonumento letterario vasariano delle vite d'artista.
Avio Musetti, presenta la video installazione Viste oltre il muro in cui si succedono visioni della campagna toscana. Un dialogo tra naturale e artificiale, tra città e campagna, ma anche tra storia, ambiente e presente, è quello che si sviluppa sulla facciata interna della casa vasariana, come una riflessione che sembra raccogliere l'eredità delle poetiche del tardomanierismo fiorentino.
Fabio Chiantini propone l’installazione, V_archi, in cui è evidente il rimando alla tradizione di illusionismo prospettico in arte e in architettura. Nella stanza in penombra, sono presentati tre pannelli fotografici collocati in scorcio che riproducono gli archi della corte interna di Casa Vasari e una delle serliane dell'architettura degli Uffizi.
StefanoCastrucci ePieroMazzoni, propongono l’installazione a quattromani Quadreria, occupando un’intera stanza con un allestimento casuale delle proprie opere che rimanda dichiaratamente alla tradizione cinque-seicentesca delle "quadrerie". La pittura diventa così occasione performativa, e si propone come intervento concettuale.