Scontri di Roma, gruppo PdL: "Il Comune intervenga sugli spazi in cui non vengono rispettate libertà e legalità"

Questo l’intervento dei consiglieri del Popolo della Libertà in Palazzo Vecchio.

“Dopo i gravi fatti accaduti a Roma e dopo che le forze dell'ordine hanno effettuato alcuni fermi anche a Firenze di soggetti di ritorno dalla capitale ed in possesso di oggetti riconducibili all'ignobile gazzarra che ha messo a soqquadro la città capitolina, ci pare doveroso un intervento da parte dell'Amministrazione comunale per chiudere immediatamente tutti quei luoghi in cui si predicano violenza ed intolleranza come forma di lotta politica e di aggregazione giovanile.
Noi non vogliamo una città chiusa ai giovani e che limiti i liberi spazi di aggregazione ma qualsiasi spazio, autenticamente ricreativo, culturale o di aggregazione deve rispettare due canoni: deve essere libero, quindi fruibile a tutti, senza alcuna discriminazione di carattere politico o ideologico e legale, cioè non deve avere al proprio interno attività che vanno in contrasto con le regole scritte del vivere comune.
Quando accadono episodi come quelli di domenica scorsa non si può fingere di non sapere dell'esistenza di frange organizzate e violente, né ci si può sempre nascondere dietro lo spettro del 'Black Bloc', fenomeno del quale non è certa neppure l'esistenza. Esistono gruppi, per lo più anarchici, che vivono in perfetta armonia con alcuni centri sociali e che non nascondono affatto la propensione alla violenza come forma di lotta politica. E questi soggetti vanno isolati e non devono trovare terreno fertile soprattutto negli spazi messi a disposizione dalle Amministrazioni comunali.
Quando si organizza una manifestazione si conoscono bene le sigle delle associazioni che la promuovono e, se davvero si vogliono isolare i violenti, basterebbe non permettere a certe frange di far parte dei comitati promotori. Stesso discorso vale per le Amministrazioni comunali: a Firenze, per esempio, siamo davvero certi che negli spazi di proprietà comunale, più o meno concessi gratuitamente a centri sociali e ad associazioni antagoniste non si prepari il terreno utile a far attecchire certe frange violente?
Chiediamo quindi ufficialmente all'Amministrazione comunale di relazionare al consiglio su quali attività vengano svolte negli spazi di sua proprietà autogestiti da organizzazioni politiche o pseudo-tali. Se in questi spazi, legalità e libertà di espressione non fossero tollerate, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo e si renderebbe necessario un intervento diretto del Sindaco per la loro chiusura immediata”.

(mf)