Scuola, Roselli e Badò (PdL): "I presidi si adoperino per garantire il diritto allo studio"
“Come le rondini a primavera, anche quest’anno come le più "importanti" tradizioni, con il mese di ottobre ritornano le "tanto attese" occupazioni. A nulla sono servite le raccomandazioni dell’assessore Rosa Maria Di Giorgi ai 18 presidi degli istituti. Sarebbe interessante capire come realmente è stato affrontato il tema "occupazioni" dall'assessore e dai presidi”. Questo il commento del consigliere comunale PdL Emanuele Roselli e del collega al Q1 Andrea Badò.
“Fatto sta, che anche quest'anno ci ritroviamo a commentare l'ennesima protesta degli studenti. A prescindere dai giudizi politici che spingono questi signori, dei veri e propri "paladini della democrazia", a decidere di occupare un istituto in nome della collettività, troviamo assurdo e paradossale – incalzano i due esponenti del centrodestra - che si scelga di occupare per difendere il diritto allo studio: l'occupazione è di per sé una forma di protesta che contraddice nei fatti le sue stesse ragioni visto che proprio le occupazioni negano questo diritto a migliaia di studenti . E’ per questo che auspichiamo l’aiuto dei presidi, che si facciano promotori e difensori, dentro un dialogo comunque costruttivo, del diritto allo studio di migliaia di ragazzi che non hanno aderito a queste forme di protesta.
Purtroppo, fino ad oggi, in città, tra presidi e dirigenti scolastici, abbiamo registrato posizioni troppo conniventi e poche chiare, nei confronti di tali iniziative”.
“Resta poi da capire cosa si è pensato di fare per prevenire e contrastare gli episodi di vandalismo che spesso accompagnano le occupazioni – hanno aggiunto -. Ci chiediamo se esista un piano aggiornato dell’edilizia scolastica, e laddove questo manchi, se non sia il caso di provvedere a realizzare qualcosa in tal senso, per poter verificare eventuali danni economici a strutture e cose causate proprio dai protagonisti delle occupazioni
E' un gesto di serietà da parte dei presidi e dei dirigenti scolastici tutelare anche gli ambienti di cui sono responsabili: un piano aggiornato dell'edilizia e della strumentazione presente all'interno di ogni istituto permetterebbe di capire, come purtroppo anche in passato è accaduto, che danni lascia all'interno di una scuola una occupazione”.
“E' doveroso che chi si assume la responsabilità di interrompere la didattica e di danneggiare gli ambienti scolastici, abbia l'onere di ripagare ciò che appartiene a tutta la comunità scolastica. Gli alunni che si assumono la responsabilità di tali forme di protesa devono farlo fino in fondo: è troppo facile fare i "contestatori" a spese della collettività” hanno concluso Roselli e Badò.
(fdr)