Maggio Musicale, Gruppo PdL: "Persi 32 milioni di euro dal 2004 ad oggi e Renzi latita. Grave atteggiamento di assessore Da Empoli e Sindaco che non vogliono rispondere"

"Stella: Dopo due anni nessun piano industriale, di chi sono le colpe?"

Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo PdL


“30 milioni di euro persi dal 2004 ad oggi e Renzi fugge al dibattito.
Riteniamo grave l’atteggiamento dell’assessore da Empoli e del Sindaco che oggi si sono rifiutati di rispondere alle domande di attualità sul Maggio musicale. Totale assenza di rispetto nei confronti del Consiglio Comunale: un comportamento che non ha niente di istituzionale.
La domanda di attualità chiedeva di sapere se il cda del Maggio ha approvato il piano industriale,cosa prevede il Piano industriale e quali azioni saranno messe in campo per risanare il bilancio.
Perché nessuno ha voluto rispondere?
I dati di bilancio del consuntivo 2010 dimostrano il fallimento della gestione della fondazione del Maggio musicale da parte del centrosinistra. Per questo è fondamentale un Piano Industriale.
Basta analizzare i dati del bilancio per capire lo stato attuale della Fondazione: la perdita del 2010 è stata di € 8.358.042, la peggiore della storia del Maggio.
E certamente non andrà molto meglio nel 2011, dove il previsionale indica una perdita stimata di oltre 3 milioni di euro.
Dal 2004 ad oggi la Fondazione Maggio musicale fiorentino ha accumulato perdite per 32.220.183 euro, crediamo sia arrivato il momento di dire basta a gestioni sciagurate, che sono capaci di creare soltanto perdite.
Se poi prendiamo il totale dei costi del 2010, 39milioni di euro, e lo paragoniamo al numero totale degli spettatori, ovvero 139mila circa, si arriva al costo reale per spettatore che è pari a 280 euro.
Come si può capire la situazione è veramente grave, occorre intervenire al più presto, occorre razionalizzare, innovare, portare nuovi investitori e migliorare gli incassi, invece mi sembra che si pensi solo a tagliare posti di lavoro.
Il Maggio Musicale è una istituzione di eccellenza nel settore lirico sinfonico, ma da anni sopravvive in una situazione economico finanziaria preoccupante: crediamo sia arrivato il momento di dire basta a gestioni sciagurate, che sono capaci di creare soltanto perdite. Siamo pronti a confrontarci e a condividere alcune scelte se queste vanno nella direzione di razionalizzare gli sprechi, aumentare la produzione e valorizzare l’eccellenza, abbiamo bisogno di trovare nuovi finanziatori privati che credono nel progetto, ma tutto questo deve essere fatto attraverso il Piano Industriale.
Se veramente esiste un piano industriale la Sovrintendente lo illustri evidenziando le linee di risanamento, altrimenti dichiari il suo fallimento”.

(fdr)