Festival della Diplomazia, Valdo Spini nel Salone dei Cinquecento modera la tavola rotonda

Oggi in Palazzo Vecchio, l'onorevole Valdo Spini, presidente della Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Comunale di Firenze modererà oggi in Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento) la tavola rotonda dedicata al tema "Dalla diplomazia della convenienza alla diplomazia della convivenza",che si svolge nell’ambito della II edizione del Festival della Diplomazia in corso a Firenze  e a Roma dal 7 al 14 ottobre. Alla giornata di oogi alla quale la presidente della Commissione Pace porterà il saluto del sindaco partecipano Mario Giro, responsabile Relazioni Internazionali della Comunità di S. Egidio, Massimo Barra, presidente della Commissione Permanente Croce Rossa-Mezzaluna Rossa, Henry Jombo, ambasciatore del Congo Brazzavile, Masaharu Kohno, ambasciatore del Giappone, Kristalina Georgieva, commissario europeo alle emergenze, Dino de Rubeis, sindaco di Lampedusa. L'onorevole  Valdo Spini ha rivendicato "a Giorgio La Pira, Sindaco di Firenze degli anni cinquanta e sessanta, il ruolo di pioniere della “diplomazia della convivenza”. Oggi - ha sottolineato Spini- sia i processi di globalizzazione, sia i progressi nelle comunicazioni dovuti all’informatica, cambiano profondamente il lavoro diplomatico. Intanto, come hanno individuato aluni studiosi, esiste una “società civile postnazionale” che in tutto il mondo è sensibile a a problemi come quelli della fame, dei diritti umani , dell’ambiente etc. Dall’altro, l’intrecciarsi delle relazioni economiche e culturali, nonché lo sviluppo dei processi migratori, fanno del lavoro diplomatico la risultante dell’immagine e della sostanza non solo del governo del momento, ma dell’intero sistema paese. L’Italia, oggi vigilato speciale a livello europeo per le sue difficoltà finanziarie, non deve per questo rinunciare a dare un elevato contributo alla necessaria azione di solidarietà sui grandi problemi che affliggono il nostro pianeta. Firenze in particolare, sarà sempre la casa della”diplomazia della convivenza” e mette a disposizione il suo patrimonio storico-culturale per la causa della pace, della comprensione reciproca, del rispetto dei diritti dei popoli e degli uomini" (lb)