Piano del commercio, Giovanni Galli: "Se la delibera vuole rientrare nei 100 atti per i 100 luoghi', questa amministrazione ha sparato il primo colpo a salve"
Questo l’intervento del capogruppo di Lista Galli Cittadini per Firenze Giovanni Galli
“Slitta di una settimana il voto in consiglio per il piano del commercio studiato dal vicesindaco Nardella, piano che, preparato per il 10 ottobre, evidentemente passa al 17. A cosa è dovuto questo slittamento? Si sono forse accorti che tutto l’atto, puntando esclusivamente sulle nuove attività, de facto non incide su quelli che sono i problemi esistenti nel centro storico? Il dispositivo è stato annunciato come uno strumento in grado di arginare fenomeni invasivi come il proliferare di Kebab e Minimarket, ma in pratica è solo ‘un colpo a salve’. Sarà proprio il non potersi rifornire di carne surgelata il meccanismo che limita la trasfigurazione dei negozi cittadini? Crediamo di no, perché il problema non è il Kebab o un altro alimento, ma il come si sia consentito di entrare sul mercato a coloro che oggi operano senza grandi regole e come ancora gli si consenta di operare. E forse certi dettagli rischiano di mettere in difficoltà altre realtà. Un buon alimento, se preparato nel rispetto delle norme di igiene, trasformazione e mantenimento, non ha bisogno di tante discussioni. Ciò che vuole Firenze non è la limitazione del menù, ma il fatto di vedere in azione operatori corretti, preparati e cortesi. Tutte virtù che, da chi le applica, si trasferiscono, sempre e ovunque, ai clienti che si servono di quel luogo, servizio, ristoro.
Paradossalmente, invece, vediamo normati prodotti tradizionali come la pizza per i quali il successo è in genere legato al circolo virtuoso suddetto. Se nella delibera sono citati esplicitamente esercizi come gli internet-point e i money-change, perché non fare la stessa cosa con altre attività? Nella lunga lista di divieti manca, ad esempio, un comma per ‘attività di vendita al dettaglio con prevalenza di alcool e superalcolici’.
In ogni caso, comunque, preme ribadire che il grosso del problema resta il sanare la situazione esistente. Impresa in cui la città si aspetta maggior coraggio dalla guida politica, dagli uffici tecnici e dal sistema di controlli della polizia amministrativa”.
(fdr)