Nuovo regolamento sul commercio, Gruppo PdL: "Si vietano pizzerie a taglio, fast-food e attività che usano prodotti surgelati in centro storico e si liberalizzano kebab e minimarket"
Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo del Popolo della Libertà
“Stamani in commissione sviluppo economico abbiamo espresso il nostro voto contrario al nuovo piano del commercio su area privata in sede fissa.
Quello presentato dall’amministrazione comunale è un piano fatto di divieti e senza sviluppo.
Siamo convinti che sia un vero errore pianificare una materia così importante come il commercio agendo solo sui divieti.
La legge regionale consente ai comuni la possibilità di pianificare anche attraverso gli strumenti urbanistici lo sviluppo delle attività commerciali ed il loro insediamento all’interno dei centri storici; il comune di Firenze perché si è limitato a vietare?
Questo regolamento impone divieti assoluti sull’intera area Unesco, senza distinzioni di sorta.
Ci domandiamo come si possano vietare alcune funzioni su un territorio che va da Piazza d’Azeglio a Porta Romana.
Perché il Comune non ha suddiviso il territorio comunale dentro l’area Unesco inserendo tutele particolari per alcune aree?
Alcune scelte non ci convincono affatto, come quella di vietare all’interno dell’area Unesco, tutto il centro storico, l’apertura di nuove pizzerie a taglio ed attività artigianali che usano alimenti precotti o prodotti surgelati: che senso ha? E perché vietare l’apertura di nuovi fast-food o self-service in centro? Ancora più bizzarra è la norma che vieta l’apertura di negozi che vendono elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie o simili; una persona che risiede in centro deve per forza andare a comprare questi prodotti in periferia? Per non dire del divieto di aprire in centro storico officine di riparazione auto e moto, carrozzerie ed elettrauto.
Il Sindaco Renzi si spende tanto per riportare la residenza in centro, e allora dovrebbe però anche prevedere le funzioni per attirare i residenti e non far scappare chi vi risiede.
A fronte di tutti questi divieti, il nuovo regolamento non riesce invece a dare risposte concrete a due questioni aperte all’interno del centro storico: l’apertura indiscriminata di kebab e minimarket. Due questioni molto sentite anche dai residenti che avrebbero avuto bisogno di risposte che invece questo piano trascura del tutto. Addirittura si arriva a concedere ai minimarket di preparare e vendere alimenti, panini, pizze come le attività artigianali, creando così concorrenza sleale.
Noi crediamo che occorra fare un salto di qualità nella programmazione, non imponendo divieti assoluti uguali per tutte le zone, ma arrivando a pianificare aperture di attività commerciali in base a zone diverse; non tutte le aree del centro hanno bisogno delle stesse funzioni.
Ci auguriamo che anche questa amministrazione voglia andare in questa direzione, scegliendo non di vietare in assoluto, ma di consentire gli insediamenti di attività in base alle necessità del territorio”.
(fdr)