"Folon nel Giardino delle rose", 12 opere dono dell'artista belga trovano casa nel parco panoramico
“Oggi restituiamo alla città un giardino meraviglioso, arricchito di opere importanti. Queste statue sembrano nate qui e il risultato è di altissimo valore”. Sono le parole dell'assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci per “Folon nel Giardino delle Rose”, la mostra permanente che domani pomeriggio verrà inaugurata ufficialmente nel parco panoramico alle pendici del piazzale Michelangelo, con l’esposizione di dodici opere che lo scultore belga Jean Michel Folon ha voluto donare a Firenze prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2005. Ed il bellissimo giardino, un vero gioiello che raccoglie centinaia di varietà di rose e che fino ad ora veniva aperto al pubblico solo nel periodo della fioritura primaverile, sarà ora visitabile tutti i giorni dalle 9 fino al tramonto.
Quello fra la città di Firenze e Folon è un rapporto che dura da tempo, e che nel tempo si è fatto sempre più stretto. Oltre alla grande esposizione al Forte Belvedere e in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio del 2005, che lo stesso Folon definiva “la mostra della sua vita”, il maestro belga ha testimoniato il suo amore per la nostra città con il dono di altre opere: ‘L’uomo della pioggia’, offerta in occasione del Social Forum del 2002 ed ormai insostituibile icona all’entrata est della città, davanti all’Obihall; ‘L’uomo della pace’, prima davanti alla Fortezza e ora nel piazzale dell’ospedale pediatrico Meyer; l’autoritratto del Corridoio Vasariano degli Uffizi, collocato con una cerimonia avvenuta proprio poco prima della sua scomparsa. Ed ora queste 12 sculture, dieci bronzi e due gessi, dissiminate fra le rose e le fontane, con l'incomparabile panorama della città.
“Folon ha amato Firenze e Firenze lo ha sempre ricambiato – afferma l’assessore Meucci – ed è per noi davvero emozionante vedere le sue bellissime opere in un luogo speciale come è il Giardino delle Rose: uno scenario che in qualche modo richiama le prospettive offerte dal Forte Belvedere, sede dell’ultima mostra dello scultore. Mi auguro che i turisti ma soprattutto i fiorentini riscoprano e frequentino questo luogo, un tesoro della nostra città sconosciuto ai più”.
“L’idea di questa mostra viene da lontano ed io sono assessore solo da pochi giorni – ha detto ancora Titta Meucci - ma per me non ci poteva essere inizio migliore. Voglio ringraziare Paola Ghirindelli Folon, vedova del grande artista, che ha voluto dar seguito alla volontà in più occasioni espressa dal maestro, per donare alla città sculture in bronzo per creare un allestimento permanente in ricordo del marito. Ringrazio Marilena Pasquali, già curatrice della mostra FolonFirenze, per la dedizione con cui ha portato avanti l’organizzazione di questa iniziativa. E naturalmente un grazie ai tecnici e ai giardinieri della Direzione Ambiente per il loro splendido lavoro”.
In vista di questa esposizione, negli ultimi due anni l’amministrazione comunale si è occupata del recupero funzionale del Giardino delle Rose, con alcuni interventi edili, impiantistici e di recupero vegetazionale, predisponendo anche tutti gli interventi per l’inserimento delle sculture e curando con Marilena Pasquali anche le caratteristiche tecniche dei manufatti di supporto (dimensione dei basamenti, materiali, impianto di illuminazione ecc.) necessari per l’alloggiamento delle opere.
Promotore dell’iniziativa è il Comune di Firenze, con la collaborazione della Regione Toscana, presso la cui sede istituzionale, Palazzo Strozzi Sacrati, sarà collocato stabilmente il grande bronzo Walking. Partner principale è Eni, l’azienda che ha legato il suo nome alle campagne pubblicitarie sul metano realizzate negli anni ’90 da Folon e che ha reso possibile l’installazione permanente delle statue nel giardino. Altri contributi vengono da Toscana Energia e dalle gallerie Guy Pieters di Knokke-le-Zoute e di Saint Paul-de-Vence.
(ag)