Cento luoghi, il Forte Belvedere diventerà un incubatore di cultura internazionale

Il progetto presentato nell'assemblea dei cittadini dall'assessore Giuliano da Empoli

Una sorta di ‘ministero degli esteri’ della città, dove concentrare attività internazionali finora disseminate in vari luoghi, a partire dalla rete dei gemellaggi, e costruire eventi e collaborazioni scientifiche ed artistiche con istituzioni prestigiose che già operano a Firenze, come la Standford University e la New York university. Questo il progetto al quale sta lavorando l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli e che sarà presentato questa sera a Villa Bardini dalle 21, nell’ambito di una delle assemblee dei Cento luoghi.
“Il ‘cuore’ del Forte, la Palazzina medicea - ha spiegato da Empoli - diventerà un centro di ospitalità, un incubatore di cultura urbana che faccia leva sulle opportunità offerte da un mondo attraversato da flussi continui di persone, di risorse, di informazioni”.
Partner del progetto saranno appunto la Nyu, con le sue 14 sedi nel mondo, e la Stanford University, con 11 sedi internazionali. Prevista la partecipazione anche delle 21 città gemellate con Firenze, da Sydney a Kiev, da Istanbul a Kyoto.
Il progetto si articolerà sotto due aspetti: la rete dei Think Tanks; e i Florence Fellows. La prima è un circuito di centri di ricerca e collettivi artistici attivi nel campo delle questioni urbane, della diplomazia culturale o dei rapporti tra arte e scienza, che presenteranno al Forte i risultati del loro lavoro sotto forma di incontri, mostre, ricerche, così che Firenze avrà la possibilità di selezionare il meglio, a livello globale, e di importarlo per iniettarlo nel dibattito pubblico cittadino e nazionale. Alcuni esempi di Think Tank sono The New York Institute for the humanities, Institute for the unstable media di Rotterdam, le Laboratoire di Parigi, il Raqs media collective di Dehli.
I Florence Fellows sono invece singoli individui provenienti da tutto il mondo che si sono distinti nel campo della politica, dell’arte, della ricerca o della cultura e che al Forte potranno lavorare su progetti legati alla cultura e alla città. Il prodotto della loro permanenza potrà essere costituito da una pubblicazione, una mostra, un’opera d’arte, una manifestazione pubblica, un progetto educativo. “Penso a forme di collaborazione - ha sottolineato l’assessore - come quelle già avute in questi mesi con Damien Hirst o Zadie Smith”.
“Per i bastioni e i camminamenti - ha aggiunto da Empoli - abbiamo invece in mente, una volta ultimati i progetti di messa in sicurezza, la realizzazione un grande parco urbano di arte pubblica e contemporanea. Stiamo contattando alcuni grandi collezionisti, anche stranieri, per ospitare statue di grandi dimensioni, sotto forma di comodato temporaneo, sullo stile della Serpentine Gallery di Londra”.
Oltre a questo, la Palazzina ospiterà al primo piano un ristorante e un caffè in funzione tutto l’anno. La Biblioteca nazionale sta invece valutando la possibilità di costruire al Forte una emeroteca nazionale. Al momento le attività previste sono solo diurne. Secondo le previsioni, il Forte potrà essere riaperto al pubblico a giugno 2012.