Cento luoghi e nuovo stadio, il gruppo Pdl: "Basta con i bluff"
Il gruppo Pdl in consiglio comunale è disposto a “collaborare e a confrontarsi con la maggioranza su temi veri e importanti della città, ma non sui bluff e i tanti slogan illusionistici lanciati dal sindaco Matteo Renzi”. Lo hanno sottolineato i consiglieri del centrodestra, spiegando in particolare che uno degli inganni principali del primo cittadino “è il nuovo stadio annunciato alla Mercafir, un’area già urbanizzata dove la nuova struttura non può fisicamente entrare”.
“Tra pochi giorni - ha spiegato il capogruppo Marco Stella - è in programma di nuovo l’iniziativa dei Cento luoghi. Vorrei far notare che non si è più saputo nulla dei ‘Cento punti in cento giorni’ promessi in campagna elettorale e mai realizzati del tutto: penso alla holding della società partecipate, al giorno di ricevimento dei cittadini, alla fine del viadotto all’Indiano, alla tramvia, anche al nuovo stadio”. “L’area della Mercafir - ha aggiunto - è di circa 20 ettari ma è già densamente occupata, con concessioni e affitti di spazi già predisposti e 2000 lavoratori, senza contare l’indotto. Noi siamo favorevoli a un nuovo stadio e affronteremmo con senso di responsabilità questo tema, ma non siamo disposti a confrontarci con un bluff”.
“Di fronte al Pdl che ogni giorno fa opposizione con atti concreti sviscerando deliberazioni e ordinanze - ha affermato il vicecapogruppo Stefano Alessandri - il sindaco Renzi vive di slogan e non della tanto decantata politica del fare. L’esempio più eclatante è proprio lo stadio: in astratto lo spazio c’è ma il sindaco dovrebbe seriamente illustrare cosa fare delle attività e delle costruzioni che ci sono adesso, e in primis spiegare che fine farà il mercato ortofrutticolo: è ancora importante questo per Firenze?”.
“A proposito delle promesse mancate di Renzi - ha fatto notare il consigliere Francesco Torselli - mi chiedo che fine abbiano fatti gli impegni presi in sede di approvazione del bilancio previsionale 2011, quando chiese espressamente di ritirare tre nostri emendamenti perché si impegnava a portare a termine i lavori promessi. Ebbene, dei tre impegni ha asfaltato solo poche centinaia di metri del viadotto all’Indiano, ma non abbiano notizie della maggiore illuminazione delle zone limitrofe a piazza Signoria e del presidio in via Palazzuolo per garantire maggiore sicurezza”.
“I Cento luoghi - ha sottolineato Jacopo Cellai - trattano di questioni marginali e non dei problemi reali dei cittadini: evitare per esempio di parlare di pedonalizzazione è imbarazzante. Nelle assemblee gli argomenti di discussione sono simili allo scorso anno e i risultati che saranno sbandierati come successi sono in realtà pochezze che non migliorano davvero la vita delle persone”.
“Forse dovremmo tenere a mente meglio i tanti slogan del sindaco - ha detto Emanuele Roselli -, per esempio quando in campagna elettorale annunciava che Firenze non sarebbe stata un multificio: basta dare un’occhiata ai numeri degli introiti de4lle contravvenzioni, agli autovelox che aumentano e, ultimo atto, al parcheggio a pagamento per i motorini. Altra cosa: ma Renzi non aveva annunciato che avrebbe fatto tutte le cento assemblee in prima persona? E’ solo l’ennesima presa in giro rispetto alle legittime attese della città”.
“Altro che ‘Cento punti in cento giorni’ - ha concluso il coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi -, anzi potremmo dire che siamo ad ‘alcuni punti in 800 giorni’. Noi non ci sottraiamo a un confronto responsabile e l’abbiamo dimostrato su temi cruciali come i mondiali di ciclismo, le caserme, il nuovo teatro, l’Itis da Vinci. Anche sullo stadio vale lo stesso ragionamento: siamo disponibili al dialogo perché la struttura attuale non è più adeguata alla città, ma questo annuncio della Mercafir è solo un nuovo bluff, semplicemente perché non ci sta fisicamente, a meno di voler andare sotto terra, secondo la logica di un altro slogan, quello dei 'volumi zero'. O magari Renzi ci presenterà uno stadio 'soppalcato'. Ma noi non siamo disposti a prendere in giro i cittadini”. (edl)