Servizi infanzia, Roselli (PdL): "Il Comune reintegri il taglio regionale per i voucher alle famiglie usando i soldi risparmiati per l'ITI dopo l'accordo sottoscritto con il Governo"
“Il Comune si faccia carico dei tagli irresponsabili della Regione alle famiglie fiorentine che per questo hanno scolastico si sono visti ridurre del 50% il contributo per i voucher per gli asili nido, passato da 3 milioni a 1 milione e mezzo in un solo anno”. Questa la proposta del consigliere del PdL Emanuele Roselli.
“La Regione dopo il taglio al Tpl continua a penalizzare pesantemente la realtà fiorentina – ha aggiunto Roselli –. Questa volta a rimetterci saranno famiglie che hanno visto ridurre del 50% i contributi regionali per i voucher per gli asili nido destinati a migliaia di famiglie rimaste fuori dalle liste comunali.
Siamo consapevoli del momento di difficoltà economica che il Paese e gli enti locali stanno attraversando, ma non possiamo condividere scelte che penalizzano il nucleo fondante della nostra stessa società. Non ci si può riempire la bocca di slogan e belle parole per poi penalizzare nei fatti proprio chi, anche a costo di sacrifici, decide di mettere al mondo un figlio.”
“La manovra che il Governo sta approvando in questi giorni è una manovra di sacrifici e lotta agli sprechi: siamo consapevoli di questo e non possiamo, né vogliamo, negare la drammaticità del momento. Ma è altrettanto vero che il ministro Gelmini e il ministro Tremonti, che puntualmente la sinistra critica e sbeffeggia, sono le stesse persone che poche settimane fa hanno firmato con il sindaco Renzi un accordo sul passaggio del personale dell’ITI che permetterà al Comune di risparmiare decine di milioni di euro. Ebbene, a fronte di questi tagli, sia il Comune a farsi carico delle famiglie fiorentine: non possiamo continuare a ripetere che ‘i giovani sono il nostro futuro’, se poi non si fa il possibile per sostenere le famiglie e i loro figli” sottolinea il consigliere di centrodestra.
“Rispetto poi alle sostituzioni del personale dei servizi educativi comunali, non possiamo che condividere le preoccupazione dell’assessore Di Giorgi – ha proseguito Roselli –: è impensabile che una insegnante che si ammala o che usufruisce del periodo di maternità non venga sostituita. Questo però è dovuto più ad una discutibile interpretazioni di una sentenza della Corte dei Conti che alle leggi del Governo, che sta cercando di combattere una logica fin troppo diffusa che ha trasformato l’impiego nell’amministrazione pubblica in un vero e proprio ammortizzatore sociale.
Ci auguriamo, comunque, che questo momento di difficoltà diventi anche nuova occasione per dare slancio a quel principio di sussidiarietà orizzontale, e non solo verticale, che troppe volte è rimasto disatteso nelle politiche di governo delle città nonostante la presenza di numerosi corpi sociali attivi sul territorio”.
“Certo, se poi il sindaco Renzi non avesse preteso un così ampio numero di collaboratori personali, i margini di manovra degli uffici del personale e dei servizi educativi sarebbero stati ben più ampi e meno difficili” ha concluso Roselli.
(fdr)