Commemorazioni 11 agosto, Torselli (PdL): "Che noia le solite polemiche... almeno i più giovani lavorino alla pacificazione nazionale"

"La sinistra non perde mai l'occasione di sfruttare le tematiche della guerra civile per ridarsi un tono ideologico"

Questo il commento del Consigliere Comunale del PdL, Francesco Torselli sulle polemiche che stanno divampando in queste ore in merito alle commemorazioni della Liberazione di Firenze

“E' veramente noioso leggere in prossimità di tutti gli anniversari legati alla guerra civile italiana le solite, strumentali, polemiche messe in piedi dalla sinistra per cercare di ridarsi un tono ideologico, ormai snaturato dal tempo e dalle tante svolte centriste.
Questa volta a dare il la al solito "copia e incolla" di vecchi comunicati stampa riadattati solo nelle date è stato l'appello lanciato dal Centro Sociale di Destra "Casaggì" a coloro che vorranno ricordare, il prossimo 11 agosto, chi anche a Firenze combatté la guerra civile dalla parte sconfitta.
L'iniziativa di Casaggì non è assolutamente una novità, ma prosegue una tradizione che l'MSI prima ed Alleanza Nazionale poi, hanno sempre organizzato, anche grazie ad autorevoli esponenti istituzionali. I motivi? Né riscrivere la storia, né celebrare le gesta militari di una parte belligerante, ma semplicemente quella di non scordare il sacrificio di quei poco più che bambini che scelsero di restare coerenti all'idea sotto la quale erano nati e cresciuti.
Ed a tal proposito si legga il passaggio de "La Pelle" di Curzio Malaparte che racconta proprio la fucilazione di questi giovanissimi franchi tiratori sul sagrato di Piazza Santa Maria Novella.
Qualcuno evidentemente non ha capito ancora lo spirito di chi organizza questi ricordi. Anzi, siamo certi faccia decisamente finta di non capire.
Al PdL è chiesto di prendere le distanze dall'iniziativa di Casaggi. Chi lo chiede dovrebbe sapere che Casaggì è un'organizzazione culturale assolutamente indipendente dal PdL, tanto che il PdL, dalla figura del suo Presidente Nazionale a quelle dei vari dirigenti locali partecipano, senza alcun tipo di problema, alle celebrazioni ufficiali, praticamente da sempre.
Personalmente non posso che ribadire le due considerazioni che sempre sottolineo di fronte alle strumentali polemiche della sinistra:

1) Ho sempre pensato che la ricerca della pacificazione nazionale fosse l'unica strada da percorrere. Non ho mai avuto problemi a ricordare tutti i morti di quella stagione e vorrei che tale ricordo, al di là delle valutazioni su quale fosse la parte che aveva ragione e quale torto, riguardasse anche le istituzioni. Le celebrazioni come quella di Trespiano cesseranno quando le istituzioni avranno il coraggio di rivolgere un pensiero di umana pietà anche per chi è morto a 16 anni combattendo dalla parte dei vinti.

2) A noi giovani gli italiani chiedono di aprire una nuova stagione politica, che superi i privilegi, le caste, le nomine, i malcostumi della politica di casa nostra. Dobbiamo, pur nel rispetto delle diversità che ci contraddistinguono, essere in grado di dialogare e di confrontarci positivamente. Chi si appella a contrasti ideologici vecchi di 60 anni ha paura dei giovani e del rinnovamento. Chiudiamo quella stagione nel nome della pacificazione nazionale e mettiamoci a lavorare per il futuro dell'Italia”.

(fdr)