Vicenda Scino, Gruppo PdL: "Rinviata a giudizio la coerenza del PD e di Renzi"

Questo l’intervento dei consiglieri del gruppo PdL

“Riuniremo il gruppo, la maggioranza, il Sindaco e gli assessori. Prenderemo le decisioni del caso e una posizione chiara prima possibile, già oggi o domani, per evitare speculazioni di qualsiasi tipo” Così si esprimeva lo scorso 18 luglio in Consiglio Comunale il PD attraverso le parole del capogruppo Bonifazi in merito alla notizia del rinvio a giudizio nei confronti del vicepresidenteSalvatore Scino imputato per falso ideologico e rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Quadra. Parole in libertà quelle del capogruppo PD, come gli capita spesso. E pensare che all’indomani delle indagini su Quadra nell’ottobre 2009 il PD di Palazzo Vecchio partorì un documento dal titolo “La legalità e l'etica della trasparenza sono i valori centrali nella politica del PD” in cui si leggeva : “Una premessa è d’obbligo: noi riponiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura, precisando -inoltre- che, non essendo a conoscenza dei particolari riguardanti le indagini sin qui svolte, non siamo in grado di compiere nessun tipo di valutazione concreta, fermo restando naturalmente il principio di non colpevolezza sancito dalla Carta Costituzionale. Discorso diverso deve essere fatto per quanto riguarda la valutazione e la riflessione politica. Infatti, non ci pare corretto limitare la nostra analisi all’attesa della verità, è necessario spingersi oltre e valutare a fondo la trasparenza dei comportamenti politici ed amministrativi”
Detto fatto. Nessuna parola a conferma del ruolo istituzionale di Scino, nessuna parola che lo inviti a fare un passo indietro. Dopo 10 giorni c’è solo un silenzio imbarazzate e imbarazzato. Nonostante il PdL si sia limitato, con coerenza, a fare esattamente ciò che fece quando fu resa nota l’indagine che riguardava Scino. Chiedemmo allora al PD e a tutta la maggioranza di prendere posizione, esattamente come abbiamo fatto ora attraverso le parole del nostro capogruppo.
Niente di più. Perché il garantismo è nel nostro dna. E la coerenza della maggioranza dov’è?
PD & Co. non hanno esitato a suo tempo ad attaccare a testa bassa il vicepresidente vicario Cellai per aver espresso un’opinione in merito ad una proposta di legge invocando le dimissioni e annunciando mozioni di sfiducia definendolo indegno a rappresentare il Consiglio Comunale. Condivisibile o meno che fosse si trattava di un’opinione. Niente a che fare con un rinvio a giudizio. Coerenza.
In molti si aspettavano una parola proprio da parte del Sindaco, dato che Scino è stato eletto nella sua lista e invece il “Rottamatore” si è allineato alla corte degli afoni. O forse è accaduto l’opposto. Evidentemente la strategia è quella di confidare nello spostamento dell’attenzione dell’opinione pubblica su altri temi, vedi il referendum sulla facciata della basilica di San Lorenzo, e nella pausa agostana. Evitando il rischio che le vicende di un eletto in lista Renzi quale èScino possano essere collegate in qualche modo alle vicende giudiziarie che stanno investendo il PD sul piano nazionale e offuscare la credibilità dell’alternativa nel PD di cui il Sindaco si è fatto paladino.
Un atteggiamento che non sta a noi giudicare, ma che abbiamo il dovere di porre all’attenzione della città. Nella convinzione che ad essere rinviata a giudizio debba essere oggi la coerenza del PD e di Renzi”.

(fdr)