"Artisticamente vandali": la 'street art' fra arte e degrado

Dibattito fra celebri writers e l'assessore Cristina Giachi

Il confine fra arte e degrado, le politiche amministrative sulla ‘street art’, le sanzioni comminate a writer e urban artist quando infrangono le regole, la frattura fra libertà d’espressione ed educazione civica: è stato un dibattito inteso e stimolante quello che si è tenuto ieri serra all’Off Bar del Lago dei Cigni, con alcuni celebri ‘writer’, esponenti della cultura giovanile e l’assessore alle politiche giovanili Cristina Giachi, organizzato dall’associazione culturale Riot Van.
In "Artisticamente vandali" (questo il titolo dell'iniziativa) la voce degli artisti era rappresentata da tre istanze molto differenti della cultura urbana: Clet, il celebre artista francese noto per le modifiche ai cartelli stradali e non solo; Ninja, affermato writer fiorentino; Toxic, al secolo Torrik Ablack, disegnatore statunitense celebre per le sue collaborazioni con Jean-Michel Basquiat e per la sua visione “ragionata” dell’art graffiti. Come stampa di settore erano presenti il curatore ed ideatore della rivista d’arte contemporanea I.Ovo (www.iovo.it) Massimo Tonietti ed il proprietario del marchio streetwear Gold, Omar Rashid, che gestisce fra le altre cose un blog sul sito del negozio, dedicato alla street life fiorentina.
“E’ stato interessante confortarsi ed ascoltare il punto di vista di questi artisti – spiega l’assessore Giachi – che amano Firenze e vogliono che sia chiara la differenza tra il loro lavoro, che presuppone competenza e studio, e gli atti di puro vandalismo. Credo che abbiano anche potuto comprendere quanto sia difficile sostenere questa forma d’arte e al contempo difendere la città dalle aggressioni vandalistiche”.
 

(ag)