Manovra finanziaria, Scino (Pd): "Tremonti non è proprio riuscito nel suo intento"
“Riteniamo doveroso, e parlo a nome di tutti coloro i quali mi hanno votato, esprimere la più profonda e sentita solidarietà al Ministro Giulio TREMONTI, che, purtroppo, nonostante i reiterati annunci di un manovra finanziaria che avrebbe tagliato sprechi e privilegi, vedi l’abolizione delle inutili province, non è riuscito nel suo intento. Certamente stoppato da poteri oscuri e trasversali.
Coraggio Signor Ministro, non si abbatta, siamo tutti con lei, sappiamo che ci ha provato in tutti i modi, e che la colpa non è certamente sua.
Lei voleva che la manovra economica da 47 miliardi portasse l’ambito traguardo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014, certamente a suon di sacrifici per gli italiani, ma per tutti gli Italiani, indistintamente!
Ed invece non gliel’hanno permesso. Immaginiamo come si sente, Signor Ministro. Sconfitto ma non vinto.
La sua manovra finanziaria è diventata un spettacolo da reality, che, a differenza dei veri show televisivi, ci commuove fino alle lacrime.
Lo slogan che sarebbe dovuto passare alla Storia; “Anche questa volta siamo riusciti a non mettere le mani nelle tasche degli italiani” come ha detto soddisfatto il premier Silvio Berlusconi, è, purtroppo, rimasto lettera morta.
“Abbiamo usato il buon senso come qualsiasi buon padre di famiglia” ha aggiunto il Cavaliere, il Premier; ma ahinoi, Signor Ministro, questo buon padre di famiglia ci è sembrato un tantino un becero patrigno;
“come se un buon padre di famiglia usasse buon senso nel tagliare la paghetta al figlio che non potrà così più fare colazione a scuola, invece che evitare di frequentare lui ogni giorno costosi Centri benessere o continuare a mantenere macchine di lusso, aerei, elicotteri, magari blu (e gli esempi potrebbero essere infiniti).
Certo possiamo consolarci con la dichiarazione del Premier che ha svelato che il suo stipendio da Presidente del Consiglio: 2.400 euro viene devoluto, ogni mese, in beneficienza.
Certo, con quei 2.400 Euro (su per giù il corrispondente dei pieni di benzina della sua macchina di qualche settimana) chissà quante cose si potranno fare..
Ma Signor Ministro, Signor Presidente del Consiglio, vista la crisi economica, ci raccomandiamo, non devolvete pure i vostri stipendi da Parlamentari.
Lo sappiamo che lei non l’avrebbe voluto, Signor Ministro, e lo sappiamo che nonostante tutto, dobbiamo ringraziare lei per l’aumento “soft” dell’età pensionabile per le donne.
Dal 2020 si andrà con 60 anni e 1 mese. I requisiti anagrafici verranno poi aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021, per poi proseguire in modo progressivo fino all’ultimo scaglione, fissato al primo gennaio 2032.
Il decreto per la correzione dei conti pubblici blocca la rivalutazione nel biennio 2012-2013 delle pensioni superiori a cinque volte il minimo, ossia 2.300 euro al mese. Per le pensioni più basse - tra 1.428 e 2.380 euro al mese - la rivalutazione che tiene conto del tasso di inflazione sarà invece pari soltanto al 45%: in sostanza si mettono la mani in tasca anche a chi percepisce le pensioni più basse. Ma lei non avrebbe voluto. Lo sappiamo, lo sappiamo. Grazie lo stesso per averci provato pure in questo caso.
Lei sapeva benissimo che sarebbe stato molto più semplice ed equo, intervenire sugli assurdi privilegi pensionistici (mi scusi loro non la chiamano pensione bensì vitalizio) dei deputati, senatori, consiglieri regionali etc etc.
Ma ancora una volta sono intervenuti ed a nulla è valsa la sua strenua resistenza.
Immaginiamo che lei ha comunque intenzione di correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni. Noi siamo con lei Signor Ministro, l’appoggiamo incondizionatamente.
Il Consiglio dei Ministri ha previsto ritocchi al ribasso anche per gli assegni di modesta entità, a partire dai 1428 euro, che interesseranno circa 13 milioni di italiani.
Inoltre è prevista la mancata rivalutazione delle pensioni oltre i 2300 euro mensili per il 2012 e il 2013, e il tetto per le pensioni di fascia inferiore sarà bloccato al 45 per cento di quanto dovuto. Ed è inserito l'innalzamento di tre mesi almeno dell'età minima per andare in pensione.
Quest'ultimo è un "intervento pesante e che colpisce non le pensioni ricche, ma quelle medie. Una misura che conferma il carattere di ingiustizia sociale di questo provvedimento.
Lei lo sapeva, lo sapeva, ma non ha potuto farci nulla.
Lei avrebbe voluto rigore nella manovra finanziaria, ma da quello che si è visto, le hanno impedito di fare anche questo.
Come al solito, e nonostante tutti i suoi eroici tentativi, sono stati lasciati intatti gli interessi dei soliti privilegiati. E’ un vero e proprio insulto colpire da un lato 13 milioni di pensionati, molti dei quali già stentano ad arrivare a fine mese e, dall'altro, pesare con il misurino del farmacista, dilatandoli nel tempo, i tagli degli elevatissimi costi della politica. Anzi, mi scusi ancora, dei politici.
Quanto alla vergognosa norma legislativa che, aggirando il referendum popolare che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, prevede enormi rimborsi elettorali per i partiti, qui dobbiamo sottolineare un suo grande successo. E’ riuscito, con fatica, lacrime e sangue, immaginiamo, ad imporre tagli addirittura sino al 10%, dell’intera spesa.
Lo sappiamo, lei si è messo una mano sulla coscienza. Ed ha capito che sarebbe stato tragicamente traumatico tagliare subito anche solo una minima parte dei tanti privilegi. Ma scherziamo? Vogliamo rischiare chissà quanti mancamenti, depressioni e spese mediche? Meglio di no, visto in quali acque naviga la Sanità italiana.
Qualcuno potrebbe eccepire che, comunque, pure i precari, i pensionati, i dipendenti pubblici, che continuano a ricevere schiaffi, sono a rischio mancamento e depressione. Ma Lei, Signor Ministro, che stima tantissimo le predette categorie di cittadini, ha la massima considerazione di loro, e sa benissimo che sono talmente abituati a prendere calci dove non batte il sole, che ormai sono corrazzati. Che volete che sia ancora qualche buco nella cinta dei pantaloni. Suvvia!
Milioni di Italiani pagano per le diete, e lei, giustamente, le fa fare gratis! Facendo risparmiare anche in tal senso.
E visto che si parla di cure dimagranti, il discorso vale pure per i pesanti tagli apportati agli Enti Locali.
Comunque complimenti per il sorprendete successo, che solo un genio alla Einstein avrebbe potuto conseguire, a proposito della riduzione del 20 % per gli organi di autogoverno. Per le riduzioni di spesa di Camera, Senato e Corte Costituzionale, i tagli "saranno autonomamente deliberati entro il 31 dicembre 2013"
I risparmi ottenuti saranno versati al bilancio dello Stato e saranno destinati per "gli interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali”.
Evviva, evviva, così si potranno aiutare i lavoratori delle FF.PP e FF.AA ed i loro familiari e le persone più bisognose.
Perché non è forse a loro che ha pensato, Signor Ministro, quando ha scritto queste righe?
Al Capo I (Riduzione dei costi della politica e degli apparati) – art. 1 (Livellamento remunerativo Italia-Europa) delle Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria si legge :” Il trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto, in funzione della carica ricoperta o dell’incarico svolto, ai titolari di cariche elettive ed incarichi di vertice o quali componenti, comunque denominati degli organismi, enti e istituzioni, anche collegiali, di cui all’allegato A, non può superare la media degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai titolari di omologhe cariche e incarichi negli altri Stati dell’Area Euro. Per i componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati il costo relativo al trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto in funzione della carica ricoperta non può superare la media del costo relativo ai componenti dei parlamenti nazionali”.
Non se la prenda Signor Ministro, qualcuno, i soliti Comunisti, diranno che tutto ciò è l’ennesima e ridicola presa in giro sui costi della politica, dove si annunciano misure puramente simboliche.
Ma noi sappiamo che non è vero, per questo continuiamo ad esprimerle solidarietà, Certo, ricapitolando, la situazione non è rosea; rimandati (forse) i tagli alla casta (da trattare con i guanti), una bella sforbiciata alle pensioni (che si lamentino pure …), con un provvedimento che abbatte le pensioni per più di 13 milioni di italiani.
Per non parlare dell’abolizione tanto strombazzata della Province e delle Comunità Montane. Che, in periodo elettorale, da tutti viene auspicata, promessa e definita improcrastinabile.
Ma lei sa benissimo che così si sarebbero creati altri disoccupati (presidenti, consiglieri, assessori, dirigenti vari ecc.). E lei, ovviamente, non avrebbe mai potuto permetterlo. Tanto che persino il maggior partito di opposizione, ha ritenuto doveroso astenersi in tal proposito. E se una norma viene appoggiata in maniera così bipartisan vuol dire che è davvero sacrosanta!
Stesso discorso vale per il finanziamento all’editoria. In nome del pluralismo e dell’informazione non si potevano praticare tagli in tale settore. E ci mancherebbe altro!!!
Qualche dubbio dovrebbe sorgere spontaneo. Ma se la scelta di stoppare la rivalutazione delle pensioni viene fatta da una classe politica che ha deciso di non rinunciare nemmeno a una fetta della sua lauta torta, si tratta certamente di una decisione necessaria per il bene superiore della Nazione.
Qualcuno parla di un vero e proprio furto? Sono i soliti ignoranti. Anche perché non è tutto. E meno male! Infatti, la manovra varata dal Consiglio dei Ministri prevede anche l'allungamento dell'età minima pensionabile, mentre insieme alla delega per la revisione del sistema fiscale viaggerà la riforma dell'assistenza sociale.
Ovviamente, tutto ciò vale soltanto per quei cittadini lamentosi e mai contenti, che comunque, visti i precedenti, sono in grado di sopportare eventuali conseguenze, soprattutto sul sistema di revisione delle pensioni di reversibilità, anche SPIACEVOLI. Tenendo bene esclusi i beneficiari dei VITALIZI, ma appunto queste non sono pensioni quindi non vanno e non possono essere toccare e rientrare nella riforma del sistema pensionistico.
Altrimenti potrebbe accadere la stessa cosa che si sta verificando, ovvero, come leggiamo dai giornali, che si è costretti a farsi ospitare gratuitamente da amici e conoscenti, o accettare, proprio malgrado, un appartamento nel centro di Roma, con tutte le conseguenze causate dal caos, traffico e inquinamento cittadino.
Quindi, concludendo, ritenuta doverosa la nostra solidarietà, non si preoccupi per noi Signor Ministro, quando avremo finito il pane, mangeremo le brioches… magari alla buvette del Parlamento” (lb)
Firenze; 07 luglio 2011
Il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Firenze
Salvatore SCINO