Coworking, da settembre a Campo di Marte apre Multiverso

L'assessore Giachi: "È la dimostrazione che con la creatività e la cultura dei giovani si possono realizzare obiettivi economici"

Condividere un luogo fisico di lavoro dove liberi professionisti possono mettere in rete le proprie competenze per di nuove opportunità professionali. A Firenze tutto questo è possibile a partire dal prossimo mese di settembre grazie a Multiverso, il primo coworking di seconda generazione nato da un’idea di Antonio Ardiccioni e Silvia Baracani (Switch), Niccolò Pecorini (Zone Future) e Omar Rashid (Gold), che sarà gestito dalla società Back Sas.
La sede di Multiverso, che si trova in via Campo D’Arrigo 42r, è un open space di 586 metri quadrati pensato come un’impresa collettiva che a pieno regime potrà ospitare più di 40 giovani lavoratori, per lo più precari e atipici. Il progetto è stato presentato questa mattina dai soci fondatori, dall’assessore alle politiche giovanili Cristina Giachi e dall’assessore provinciale allo Sviluppo economico Giacomo Billi,
“L’incontro dell’amministrazione con Multiverso - ha detto Cristina Giachi - è avvenuto alcuni mesi fa durante una riflessione che stavamo facendo a Palazzo Giovane con Giacomo Zaganelli, un fiorentino che vive a Berlino, e alcuni giovani fiorentini a proposito dell’uso degli spazi pubblici cittadini da destinare al coworking da parte dell’amministrazione. Che aveva ed ha tra le proprie idee proprio quella di cercare un posto per uno hub di coworking”.
“Multiverso - ha continuato Giachi - è importante per il progetto in sé, che ha un valore assoluto, e perché trasmette l’idea che con la creatività e la cultura dei giovani si possono realizzare obiettivi economici. Dimostra cioè che si può operare senza avere ‘orrore’ della questione economica e per noi questo è un elemento da valorizzare non solo rispetto al mondo della creatività giovanile, ma anche rispetto al mondo dell’impresa e dei privati proprietari degli immobili che possono decidere di metterli a profitto con progetti di questo tipo. “Multiverso inoltre rompe diversi tabù - ha concluso l’assessore -: quello del rapporto con l’Ente pubblico, spesso visto solo come un bancomat; quello del classico rapporto con l’economia con cui i ragazzi di Multiverso si confrontano, e questo è un grande messaggio per il mondo della creatività giovanile, e quello del tradizionale modo di lavorare perché grazie a questo progetto più persone lavorano in rete”.
In pochi mesi dall’ideazione, quando ancora i futuri aderenti avevano di fronte a loro soltanto uno spazio in fase di allestimento, Multiverso è riuscito a registrare ben 25 adesioni fra liberi professionisti, micro e piccole società, collettivi ed enti no profit che lavorano nei settori della grafica, del web design, della pubblicità, della progettazione architettonica, nell’organizzazione di eventi e nella produzione audio video. Tra questi citiamo: Betakrea, Snaplive, Ambiente Audio, APollution Studio, Workhard Philosophy, Zone Future, Switch, Disco_nnect, Gold, M-Theory, Asa, Mirror Production, Bulb e Step Two.
Per il prossimo autunno Multiverso punta a raddoppiare le adesioni andando così a completare l’occupazione degli spazi disponibili all’interno della struttura. L'adesione prevede un canone mensile valutato sulla base del “peso” dell'aderente, degli spazi e dei servizi utilizzati.
Nella sede di Multiverso, una grande ex fabbrica di lumi, ristrutturata e infrastrutturata nell'ottica di un open space di lavoro, oltre alle postazioni gli aderenti possono usufruire di una sala riunioni, un front office con segreteria per gestire e promuovere la propria attività, una sala post produzione audio/video, uno spazio di ristoro e rappresentanza per i propri clienti. Grazie all'aggregazione delle diverse professionalità Multiverso eroga servizi a 360° nel campo della comunicazione, dell'information e communication technology, dell'organizzazione di eventi e dell'editoria.
Uno dei criteri principali a cui si ispira Multiverso è la condivisione delle opportunità per i soci aderenti al progetto che necessitano di prestazioni o servizi presenti nel circuito e che non sono in grado di svolgere in proprio. Sulla base dell’auto valutazione dei propri punti di forza e di debolezza, nonché della propria eccellenza, i diversi aderenti guadagnano la priorità su alcune tipologie di servizi e prestazioni; simultaneamente la cedono su quei versanti nei quali altri sono più talentuosi ed efficaci. Grazie a questo meccanismo virtuoso di priorità incrociate si stima che il circuito possa creare un mercato comune valutato intorno al 25 % della somma dei diversi giri di affari degli aderenti. Nei primi 3 mesi di vita, con gli aderenti attuali, il circuito, che sta prendendo forma in via Campo D’Arrigo, ha già un mercato comune di circa 50.000 euro. Una volta raggiunto il potenziale massimo sostenibile dall’attuale dimensionamento dell'impresa (circa 40 aderenti) Multiverso dovrebbe essere in grado di sviluppare opportunità lavorative per circa 400.000 euro annui.
Infine ogni prestazione fornita ad un altro associato è soggetta a valutazione di tutte le parti in causa e produce una classifica di professionalità ed efficacia sul modello del web 2.0; oltre a questo, trimestralmente, la società gestore valuta quali aderenti hanno dato maggior feedback al circuito attraverso la quantificazione delle opportunità che hanno condiviso e del lavoro che è stato investito sul marchio (no profit).(fd)