Ataf e Referendum, De Zordo: "Ma il PD ha letto i quesiti referendari?"
"E' sorprendente che i dirigenti del PD fiorentino (in particolare il responsabile trasporti!) affermino che la vendita di ATAF non sarebbe legata in alcun modo al risultato del referendum, che lo stesso PD ha sostenuto, almeno nell'ultimo periodo e almeno a parole, attribuendosene comunque il merito al momento della vittoria dei SI'". E' quanto afferma la capogruppo di perUnaltracittà Ornella de Zordo. "Evidentemente non hanno neanche letto il primo quesito, che con l'approvazione di ben 1.700.000 toscani, ha abrogato l'obbligo della privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica perché ha annullato le disposizioni del decreto Ronchi-Fitto sull'affidamento di un vasto numero di servizi locali, tra cui acqua, rifiuti e per l'appunto anche trasporto pubblico locale. Il significato del voto è chiaro: è ormai opinione condivisa dalla maggioranza dei cittadini che i servizi pubblici non sono un qualsiasi prodotto, ma determinano la qualità della vita di tutti, e pertanto devono essere sottratti a logiche mercantili e di profitto. Un imprenditore privato è un investitore e partecipa per far fruttare il capitale investito tanto che la qualità del servizio è una variabile dipendente, come dimostrano le privatizzazioni di tutto il mondo, a partire dall'Inghilterra della Thatcher. Suona perciò come una beffa rispetto alla volontà espressa solo 2 settimane fa dal voto referendario la decisione dei sindaci dell'area metropolitana fiorentina di cedere addirittura il 100%100 delle quote di Ataf a privati, dopo le reazioni contrarie e le argomentazioni portate a gran voce da sindacati e cittadini. Le perdite di una azienda di tpl possono essere colmate solo con una gestione unica con il sistema di parcheggi, come da tempo andiamo dicendo; in alternativa si pensi a una modalità in cui il servizio gravi in modo rigorosamente progressivo per fasce di reddito sulla fiscalità generale. Altrimenti si abbia il coraggio di dire che i Comuni vogliono far cassa con la vendita delle quote e tanti saluti alla qualità del servizio; a rimetterci saranno come sempre le fasce più deboli che si troveranno tagli alle linee meno affollate ma essenziali per raggiungere luoghi di lavoro, dovranno fronteggiare la riduzione degli autobus notturni e altre forme di risparmio che il proprietario privato attiverà per far quadrare i suoi conti. Pensavamo che l'era del "privato è bello" fosse tramontata, ma vediamo che è proprio il PD a tenerla in vita in Toscana, in buona compagnia di sindaci e amministratori di centro-destra in altre regioni" (lb)