Piano Strutturale, Galli (PdL): "Benvenuti a Fantasilandia, la nuova città amministrata da Renzi"

"Firenze non si sviluppa né con la filosofia né con due pedonalizzazioni. Il sindaco che si dice coraggioso affronti i problemi, che restano tutti sul tappeto"

Questo l’intervento del capogruppo del PdL Giovanni Galli

“Benvenuti a Fantasilandia. Si sarebbe dovuto intitolare così l’intervento di questa mattina del sindaco Renzi per presentare il piano strutturale. E non solo per la consueta abilità nell’enunciare i suoi principi filosofici di fiorentinità illuminata, ma anche per l’evidente negazione dei fatti e l’ancor più evidente ‘dribbling’ di praticamente tutti i nodi più importanti per il reale sviluppo della città.
Partiamo dall’attacco agli ‘archistar’. Renzi dice orgogliosamente ‘facciamo tutto in casa’. Ma dove? Non ha forse Renzi chiamato per studiare il piano dell’urbanizzazione di Castello il super-esperto Pericu, che ci è costato 25mila euro per 20 giorni di consulenza? Ma del resto, il nostro sindaco sulla vicenda Castello ha detto tutto e il contrario di tutto. Prima ci voleva fare la Cittadella Viola, poi ha cambiato idea, fino a far sapere giorni fa ai Della Valle che ‘se trovano un terreno per costruire lo stadio’ il Comune si impegna a dare le autorizzazioni per i lavori. Ma come, non era Castello il terreno? L’aveva detto lui, non il patron della Fiorentina.
E non ha forse, lo stesso Renzi, chiamato alla soprintendenza del Maggio la Colombo, a suo dire una professionista in grado di attirare grandi investimenti privati (che ancora nessuno ha visto)? E che dire dei geometri pagati per la direzione dei lavori per il rifacimento delle strade? Milioni di euro spesi: neppure qui ci sono le forze ‘in casa’?
E a proposito di investimenti sulla città, il sindaco dice ‘io non metto bocca, è il mercato, bellezza’. No, infatti, si 'limita' a dare indicazioni per le nomine nelle associazioni di categoria…
Firenze vive soprattutto di turismo, e questo Renzi ce l’ha ben chiaro. ‘Non spenniamo i turisti, gli offriamo l’acqua’ dice. Sì, forse per buttare giù l’amaro boccone di una tassa di scopo che Firenze – unica città in Italia – ha voluto istituire fin da luglio, facendo pagare ai turisti di più di quanto non avessero già fatto su pacchetti già acquistati, e non da gennaio 2012 come indica (giustamente) la legge approvata in Parlamento.
Poi ci sono i soliti attacchi per ‘pararsi’: lo Stato che non dà le caserme, la Regione che non garantisce i fondi… tutto già sentito.
Ma soprattutto, c’è il dribbling fenomenale di tutti i principali nodi per lo sviluppo della città: non una parola sulla Tav, non una su Castello – salvo anche qui per la ‘difesa d’ufficio’, quando ha detto che ci sono delle ‘firme da rispettare’ –, silenzio tombale sull’aeroporto, idem sul sistema delle tramvie, che dopo due anni di proclami a vuoto ha cambiato costruttore, con decine di milioni di costi in più e l’addio ai lavori in 1000 giorni. Siamo nel pantano e ci resteremo, con una mobilità sempre più nel caos.
E che dire delle Cascine, su cui Renzi ha scommesso il suo mandato? E riguardo alle piazze, tanto citate invece dal sindaco, gli diciamo: non basta pedonalizzarne due per renderle il ‘luogo simbolo’ della città, perché restano tutte le altre (vedi Santa Croce, Santo Spirito, la Stazione) dove il degrado non solo non è stato sconfitto dalla sua amministrazione in questi due anni, ma è anzi aumentato.
Insomma, siamo alle solite. Anche sul documento che disegna la Firenze del futuro, ci restano in mano solo le belle parole e una serie di cifre (quelle sui giorni di lavoro per preparare il piano, le assemblee, le osservazioni, ecc.) che Renzi ha sciorinato con un’abilità di cui non sarebbe stato capace neppure il miglior Berlusconi a Porta a Porta.
Purtroppo, con questo sindaco tutta immagine e niente arrosto, la città resta al palo, anzi, a piedi. In questo, Renzi si dimostra davvero un fuoriclasse: non si è limitato a pedonalizzare il Duomo, piazza Pitti e via Tornabuoni, ha pedonalizzato anche lo sviluppo di Firenze”.

(fdr)