Consiglio a Sollicciano, Collesei e Rossi (Art.1-Mdp): "C'è ancora tanto da fare"

Questo l’intervento della consigliera Stefania Collesei e del consigliere Alessio Rossi nel consiglio comunale straordinario a Sollicciano


“E' per noi molto significativa questa giornata di ascolto "dal vivo" sulle problematiche del carcere di Sollicciano. Una struttura che ospita circa 700 detenuti , che sono in aumento.
Come Consiglieri non è la prima volta che entriamo qua dentro  ma è sempre un momento di riflessione e coinvolgimento emotivo. Ci è stato raccontato che questo è stato un anno buio, con un'alternanza di direttori che ha reso le cose più difficili, persino per un'autorizzazione a una telefonata. 
Abbiamo avuto modo di constatare che nonostante l'impegno di molti siamo ancora ben lontani dallo spirito del dettato costituzionale secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato . Ambienti con problemi di umidità, mancanza di acqua calda  ,lavori non fatti, scarse opportunità di " riempire " i momenti della giornata con attività che preludano al reinserimento nella società. Ad esempio sono insufficienti i corsi di italiano o quelli per la secondaria di primo livello. le richieste sono il doppio degli iscritti secondo gli insegnanti della sede carceraria.
Viene lamentata una carenza di personale che riguarda gli agenti penitenziari ma anche educatori, psicologi,assistenti sociali, operatori medici.
Come ebbe a dichiarare il Presidente Mattarella " Occorre proseguire sulla strada che sappia unire sicurezza alla comunità e relazioni sociali, opportunità di istruzione e lavoro per offrire ai detenuti la scelta del recupero e dell'integrazione". Per senso di umanità e per  evitare il più possibile la recidiva.
Un problema di dimensioni ridotte ma significativo è quello delle alternative al carcere per le madri di minori fino a 6 anni, ancora poco praticate, e non è ancora stato risolta a Firenze la questione della detenzione presso gli Istituti a custodia attenuata , i cosiddetti  ICAM. Così come  occorre  porre attenzione a detenuti particolari che hanno ancora meno diritti : i transgender , che sono isolati  e non svolgono quasi attività , abbrutendosi . C' è ancora tanto da fare: per come stare dentro il carcere e per cosa fare dopo il carcere. Da questo punto di vista è da segnalare il Protocollo della Regione Toscana , sottoscritto dal Comune di Firenze ,che investe risorse in gare rivolte alle cooperative sociali di tipo B  prevedendo l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e c'è da segnalare l'impegno anche economico del Comune di Firenze per le attività dentro e fuori del carcere  .
Ma c'è ancora tanto da fare”. (fdr)