Unity in Diversity, alle città di Palermo e Fès il premio La Pira
Per la prima volta quest’anno, in occasione del 40esimo dalla scomparsa del sindaco Giorgio La Pira, il premio La Pira è stato consegnato a due sindaci, uno italiano e uno straniero, in collaborazione con la Fondazione La Pira e il suo presidente Mario Primicerio. Dopo un contributo speciale curato dal giornalista Gianni Minoli che ha ricordato la figura di La Pira, il sindaco Dario Nardella ha consegnato nel salone dei Cinquecento, durante Unity in Diversity, il premio a lui intitolato alla città di Palermo e alla città di Fès. A ritirarlo per la città di Palermo il sindaco Leoluca Orlando. “Alla Città di Palermo, per la sua storia millenaria che ne fa una delle capitali più importanti e resilienti del Mediterraneo, per il recente impulso all’innovazione tecnologica nei servizie per le iniziative, anche internazionali, volte a migliorarne la sicurezza, come Safer Cities, di cui il Sindaco Leoluca Orlando è divenuto co-presidente nel 2015, con responsabilità per Europa e Africa” ha detto Nardella spiegando le motivazioni. Inoltre “come capoluogo della Regione che ha dato i natali al sindaco La Pira – ha aggiunto Nardella -e per lo spirito di accoglienza e tolleranzacon cui la città ha saputo affrontare il crescente flusso di migranti economici e richiedenti asilo che ha recentemente interessato anche Palermo almeno quanto altre città del Sud d’Italia. Infine, anche la sua designazione a capitale della cultura italiana per il 2018 insieme al recente inserimento del percorso arabo-normanno di Palermo testimoniano la vitalità e la ricchezza culturale di una delle più antiche capitali del Mediterraneo, che ne incarna così lo spirito e le caratteristiche più pregnanti: crocevia di popoli, tradizioni, culture e commerci che si fondono e si rinnovano, generando ogni volta una convivenza diversa e arricchita dalle esperienze passate”.
A ritirare il premio La Pira per conto della Città di Fès c’era il sindaco El Azami El Idrissi. “A Fès – ha spiegato Nardella - faro culturale e capitale religiosa del Marocco, esempio di tolleranza e pacifica convivenza secolare di numerose comunità diverse. Per il contributo culturale alla società marocchina – ha aggiunto Nardella spiegando le motivazioni - la più stabile di quelle della sponda sud del Mediterraneo, anche grazie alla sua prestigiosa e antica università cui di recente si è aggiunta quella Euromediterranea che proietta ancora di più Fès tra le città più importanti del Nord Africa, anche per i rapporti con l’Unione Europea. Da Fès e dal Marocco sono partiti i Dialoghi mediterranei del sindaco La Pira che grazie al rapporto con la casa reale marocchina ha potuto gettare le basi per quegli eventi allora straordinari di cui raccogliamo oggi i frutti. Per l’amicizia di Fès per Firenze, suggellata da La Pira e dal Re Hassan II che furono ispiratori e testimoni del patto di gemellaggio che le unisce; un’amicizia mantenuta e rinnovata nel corso dei decenni e di recente arricchita da nuovi terreni di cooperazione come la partecipazione del Dipartimento di Architettura dell’università di Firenze all’Università Euromediterranea di Fès – ha concluso il sindaco di Firenze - l’accordo tra le rispettive associazioni di industriali firmato nel corso della recente visita e i progetti comuni individuati in quell’occasione su cui le due città sono al lavoro”. (sp)