Testamento biologico, Bieber (PD): "La vicenda drammatica di Gesualdi deve spingere la politica ad accelerare sull'approvazione della legge"
Il consigliere PD Leonardo Bieber ha svolto nel consiglio comunale di oggi una comunicazione per lanciare un appello all'approvazione della legge sul testamento biologico. Questa una sintesi del suo intervento:
"La vicenda di Michele Gesualdi, primo presidente della Provincia di Firenze eletto direttamente dai cittadini nel 1995 (e riconfermato poi nel 1999), uno dei primi allievi di Don Milani e presidente della fondazione intitolata al religioso a Barbiana, oggi gravemente malato di SLA, deve smuovere le nostre coscienze e convincere la politica a fare presto per l'approvazione della legge sul testamento biologico in Parlamento, come lo stesso Gesualdi ha chiesto nella lettera così drammatica e toccante inviata ai Presidenti di Camera e Senato.
Nella sua lettera, Gesualdi descrive la condizione che si trova a vivere a causa di una malattia spaventosa, al momento irreversibile ed incurabile e lancia un appello perché tutte le persone malate come lui non debbano affrontare la tortura di essere tenute in vita ad ogni costo.
Oggi, dopo anni di dibattito, non solo molti medici spingono perché questa legge, fondamentale per i diritti della persona malata, sia approvata, per mettere i medici in condizione di rispettare la volontà dei pazienti ed essere a loro volta tutelati, con doveri e limiti certi. Sempre di più, anche uomini di fede come Gesualdi o donne profondamente religiose come la vedova di Stefano Borgonovo, Chantal, simbolo di coraggio e di impegno contro questa terribile malattia, ritengono che sia fondamentale la libertà di scelta della persona, pur nel rispetto del dono supremo della vita.
Uno Stato laico deve consentire alla persona di poter decidere sulla sua vita e sul proprio destino quando si presentano patologie come la SLA ed altre malattie degenerative che rendono ciò che era vita un inutile e terribile martirio. In fondo è necessario e giusto che in un paese compiutamente civile, ognuno possa scegliere secondo la propria coscienza, perché non esiste una scelta giusta o sbagliata, ma bisogna dare a tutti il diritto di poter fare liberamente quella scelta, nel pieno rispetto di ogni sensibilità e nella certezza delle regole. Il Parlamento faccia presto, come chiede anche una risoluzione già votata in commissione sociale che lo stesso consiglio comunale si appresta a votare nelle prossime settimane". (fdr)