Da Kabul a Firenze: Hassani porta in città la street art al femminile
Si intitola ‘Kabul art project in Florence’ ed è l’iniziativa promossa dalla Corte d’Appello di Firenze in occasione della ‘Giornata europea della giustizia’ in programma domani, 25 ottobre, che vede coinvolti da una parte il Comune di Firenze e dall’altra “Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea”, la cui 11a edizione si è appena conclusa alla Fortezza da basso di Firenze.
Protagonista dell’iniziativa è Shamsia Hassani - prima e unica street artist donna che opera nel difficile contesto della città di Kabul, in Afghanistan - che ha realizzato un graffito sul muro esterno dell’ITI Leonardo da Vinci messo gentilmente a disposizione dal Comune di Firenze e dal Quartiere 5, e che stamani è stato presentato e inaugurato alla presenza, oltre che della stessa artista afghana, anche degli assessori alle Politiche giovanili Andrea Vannucci e alle pari opportunità Sara Funaro, del consigliere delegato alle Politiche giovanili Cosimo Guccione, del presidente del Quartiere Cristiano Balli, della presidente e del presidente vicario della Corte d’appello di Firenze, rispettivamente Margherita Cassano e Maurizio Barbarisi, e del direttore generale di Florence Biennale Jacopo Celona.
“Il valore simbolico di questo murales è enorme - ha detto l’assessore Vannucci -: non solo per ciò che rappresenta, ma anche perché è all’ingresso di una scuola frequentata da tanti giovani studenti. Il murales di Shamsia Hassani rappresenta l’inizio concreto di un percorso sulla street art, nato su istanza del Consiglio comunale e in particolare del consigliere Guccione, che è cominciato due anni fa e che ha visto anche la collaborazione dei quartieri per l’individuazione degli spazi. Questo murales - ha concluso Vannucci - è il primo passo di un esperimento culturale che vuole proporre un’altra idea di bello in città per arricchire ancora di più la bellezza di Firenze”.
“Il fatto che il murales sia stato realizzato da un’artista donna è un segnale importante - ha detto l’assessore Funaro - perché sappiamo bene quanto in alcuni Paesi, tra cui l’Afghanistan, sia estremamente complicato riuscire ad esprimere l’arte e quanto il tema delle pari opportunità e dei diritti sia un tema sul quale dover lavorare in maniera ancora forte. Il murales simboleggia proprio questo: il volto della donna è senza bocca perché le donne in diversi Paesi, anche l’Afghanistan da dove arriva Shamsia, non hanno diritto di parola. Avere un murales come questo accanto a una scuola è importante per far capire ai ragazzi il tema dei diritti che devono essere sempre più affermati non solo nel nostro Paese ma anche negli altri”.
“Grazie al regolamento sulla Street art siamo arrivati all’inaugurazione della prima opera in città di questo genere - ha detto il consigliere Guccione -. È un’opera bellissima dal significato molto alto resa possibile grazie a Florence Biennale e all’amministrazione comunale che ci hanno dato un grande sostegno”.
“Quest’opera è il risultato di un grande lavoro di sinergia - ha detto il presidente del quartiere Balli -.Quando si costruiscono relazioni forti e importanti con il territorio e fra le istituzioni si fa un buon servizio alla comunità e l’inaugurazione di oggi ne è un esempio”. (fp)
L’OPERA
Il graffito dell’artista afghana raffigura una donna che reca sul proprio vestito l’immagine stilizzata dello skyline di Kabul, mentre alle proprie spalle c’è quello di Firenze. La donna è senza bocca (perché non può parlare), ha gli occhi chiusi (perché tante cose sono impossibili da vedere), ha sulla testa un paio di corna di ariete (suo segno zodiacale e simbolo di forza e tenacia), gli indici delle sue mani si toccano ispirandosi a La creazione di Adamo, famoso affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina, a Roma, e il braccio sinistro è a forma di tastiera di pianoforte, perché Shamsia è convinta che la musica sia una delle espressioni che accomuna tutti i popoli.
L’ARTISTA
Shamsia Hassani, nata nel 1988 a Teheran, in Iran, da genitori fuggiti dalla guerra civile, si batte per il riconoscimento dell’importanza del ruolo della donna nella società civile e nelle istituzioni, ma anche per i valori della pace, di solidarietà e di libera espressione della creatività nel mondo. L’artista è anche la più giovane professoressa dell’Università di Kabul dove insegna disegno e pittura (www.shamsiahassani.com).
LA GIORNATA EUROPEA DELLA GIUSTIZIA CIVILE
Dopo l’inaugurazione del suo graffito, nell’ambito della ‘Giornata europea della giustizia’, domani alle ore 12 la Hassani incontrerà gli studenti nell’Aula 32 del Palazzo di Giustizia di Firenze, dove sarà allestita per l’occasione anche una mostra con 12 fotografie dell’artista dalla serie Dreaming Graffiti e Birds of No Nation.
A questo proposito il Presidente vicario della Corte d’Appello di Firenze, Maurizio Barbarisi, afferma che “La Corte d’Appello di Firenze unitamente a tutti gli altri soggetti promotori dell'evento, ha deciso di celebrare la Giornata europea della giustizia civile come momento di apertura e confronto tra gli operatori della giustizia e la cittadinanza, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni. Domani, a partire dalle ore 9, docenti universitari, avvocati e magistrati dialogheranno con alcune delegazioni di studenti e di universitari sui valori attuali della Costituzione e sui temi della legalità, dei diritti umani e della solidarietà sociale. La giornata proseguirà nel pomeriggio con seminari tematici più approfonditi per gli studiosi del settore. Nella sessione mattutina – prosegue Barbarisi - parteciperà anche la street artist Shamsia Hassani, che saprà portare all'evento, quale ulteriore suo contributo, la sua personale testimonianza sulle condizioni di vita della donna in Afghanistan. La Corte d’Appello ringrazia pertanto: il Comune di Firenze per l'attenzione e la sensibilità dimostrate nell'occasione e per aver reso disponibile lo spazio murario dell’I.T.I. Leonardo da Vinci di Firenze per la realizzazione del graffito; la Florence Biennale per la serietà e la professionalità profuse nell'iniziativa e per aver reso concretamente possibile la presenza dell’artista in Italia; Shamsia Hassani per la sua delicata ma potente capacità espressiva profusa in un'opera densa di significato che resterà a Firenze, città d’arte, a ricordo tangibile di questa celebrazione”.