Piazza Signoria, Grassi: "Il Comune la svende al primo offerente che capita. Via lo striscione su Regeni per il film su Michelangelo"
“Si rimuove lo striscione di Amnesty International su Giulio Regeni, ma non si sarebbero toccate, se solo fossero rimaste in piedi, le statue di Fischer. Come mai una disparità di trattamento così? I potenti mezzi del cinema in post produzione non sarebbero stati in grado di lavorarci sopra senza doverlo togliere manualmente? Grave che l'assessore abbia candidamente ammesso che le statue sarebbero state 'cancellate' in fase di post produzione e che lo striscione su Regeni sia stato rimosso".
Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, tuona in Consiglio comunale. E incalza: “Quello striscione non dovrebbe esser tolto neppure per un minuto finché non sarà fatta giustizia sul caso Regeni. Ma oltre al danno, anche la beffa. Perché non venitemi a dire che questa è un'operazione di marketing per Firenze. Visto che per tre giorni la piazza è invasa da sabbia e paglia, senza ricevere come tornaconto nemmeno un euro”.
“E' una vergogna – conclude Grassi – Firenze merita molto di più. Siamo stanchi di vedere usare la nostra città in favore dell'artista di turno senza un ben preciso disegno culturale. La mercificazione dei beni culturali è indegna”. (fdr)