"Madre Quintilla, donna di Dio" al Teatro Niccolini domenica 15 ottobre

Maria Federica Giuliani (Presidente Commissione cultura): "Una donna con una grande fede ed un grande carisma che ha avuto come riferimenti don Giulio Facibeni ed il cardinale Elia Dalla Costa"

Per festeggiare il decimo anniversario della nascita della Onlus - Amici della Consolata, domenica 15 ottobre alle 16.00 debutta in prima assoluta al Teatro Niccolini lo spettacolo “Madre Quintilla, donna di Dio”. Lo spettacolo, è stato presentato dalla presidente della Commissione cultura Maria Federica Giuliani, dalla Madre generale Sorelle Apostole della Consolata Paola Becuzzi, da sorella Costanza Pagliai, presidente dell'associazione Amici della Consolata Onlus, dal regista Pietro Bartolini e dall'attrice protagonista Chiara Martini.
“Una figura che, seppur vissuta ad inizio '900, è ancora contemporanea. Una donna – spiega la presidente Maria Federica Giuliani – con una grande fede ed un grande carisma. Una persona che può essere portata ad esempio anche per chi non crede. E' stata in Africa come missionaria e poi ha trovato casa a Firenze avendo come riferimenti don Giulio Facibeni ed il cardinale Elia Dalla Costa, persone che come Madre Quintilla si sono sempre occupati degli ultimi”.
Lo spettacolo è scritto e diretto da Pietro Bartolini con gli attori dell’Accademia Teatrale di Firenze e l’editing delle proiezioni a cura del laboratorio di ricerca robotica PERCRO della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa,mette in scena la vita di Madre Quintilla Soligo, fondatrice delle Sorelle Apostole della Consolata.
La storia di questa donna, nata a Trevignano (Treviso) nel 1910, è segnata da un succedersi di avvenimenti che le aprono continuamente nuove strade, tanto da poter parlare di lei come di un’itinerante di Dio. Entrata giovanissima tra le Suore missionarie della Consolata, prima ancora della professione perpetua, è inviata in Somalia come infermiera, durante la seconda guerra mondiale. Negli ospedali di Mogadiscio e di Merca affronta con grande audacia e passione situazioni drammatiche e piene di sofferenza sia fra la popolazione indigena, che fra i soldati italiani e inglesi. Richiamata in Italia, dopo un lungo discernimento decide di lasciare il suo amato Istituto religioso per rimanere all’Opera della Madonnina del Grappa, dove era stata mandata dai suoi stessi Superiori. Profondamente unita a don Facibeni nella spiritualità e nella chiamata a occuparsi dei bambini orfani e poveri sembra aver finalmente trovato la pienezza della sua vocazione. Poco tempo dopo, invece, è costretta a riprendere il cammino: dopo aver lasciato l’Opera, nel 1949, fonda a Firenze, nella più completa povertà, la famiglia religiosa Sorelle Apostole della Consolata.
Sempre sostenuta e incoraggiata dal venerabile Card. Elia della Costa, Madre Quintilla insieme alle prime Sorelle inizia la sua nuova missione: accogliere bambine e ragazze orfane o povere, ma anche anziani malati e soli, dedicarsi all’evangelizzazione, stando sempre fra la gente per portare a tutti, specialmente a chi soffre di più, la tenerezza dell’amore di Dio. La vita della Madre si è conclusa prematuramente nel 1973, a causa di un tumore.
Il ricavato dello spettacolo teatrale sosterrà l’apertura di una casa per bambine e ragazze senza famiglia in India. (s.spa.)